Daniel Mannini: dipingere per descrivere il mondo

All’interno del panorama pittorico attuale le espressioni stilistiche sono molteplici e si manifestano con linguaggi e registri comunicativi differenziati e molto eterogenei, che palesano le differenze di pensiero e di valutazione, gli ideali e i valori cardine di riferimento, le prospettive che rimandano a contenuti passati, presenti, futuri e futuribili e offrono degli spunti di riflessione agli artisti in primis durante l’atto e il gesto creativo, ma anche parimenti agli spettatori durante la fase della fruizione-interpretazione. Tra le figure emergenti della pittura contemporanea, senza dubbio il fiorentino Daniel Mannini merita un occhio di riguardo, come si suol dire, per l’entusiasmo appassionato e l’energia creativa che lo contraddistingue e gli permette di ottenere risultati davvero interessanti nel processo evolutivo di ricerca e sperimentazione, che sta portando avanti. La Dott.ssa Elena Gollini segue da vicino Mannini e lo supporta attraverso una forma di curatela artistica, che si snoda e si modula su più fronti e su più livelli di consulenza mirata ad hoc. Commentando i traguardi, che Mannini si è prefissato di perseguire e di raggiungere in questo 2022 appena iniziato la Dott.ssa Gollini ha spiegato: “Con Daniel anche per il 2022 siamo già in perfetta sinergia di pensiero e di azione e stiamo procedendo in modo ponderato, facendo dei passaggi scaglionati e delle programmazioni ben assestate e sistematiche. Daniel è un creativo, che usa la parte istintiva intesa come ‘delirio creativo’ nel suo modus pingendi, quando serve e sempre in maniera dosata, senza mai azzardare e cadere in esagerazioni fuori luogo. Questa caratteristica di cosiddetto ‘istinto ragionato’ gli consente di mantenere una lucidità molto utile e funzionale. Tramite la pittura Daniel descrive il suo modo di concepire il mondo circostante, lo trasforma e lo trasfigura nell’alchimia della materia e delle combinazioni cromatiche, lo trasporta dentro una composizione visionaria, che traduce il suo moto dell’anima e i suoi sentimenti, propone un’introspezione concettuale libera e disinibita, pur restando sempre ben ancorata ad una maturità creativa consolidata nella sua forma mentis. Il mondo di Daniel non ha bisogno di forzature strutturali e tanto meno si radica su congetture dogmatiche impositive e costrittive. È un mondo pulito, candidamente scevro da sovrastrutture e palinsesti, si rivitalizza tramite quel flusso magico avvolgente di positività insita e sottesa, che trapela dalla sua essenza di giovane artista, che gioisce nel profondo nel raccontare la sua visione del mondo attraverso l’atto pittorico e che auspica a se stesso e agli altri di riuscire sempre a sognare anche ad occhi aperti”.