Il settore della cultura è tra i più colpiti dalla pandemia ma sono in molti a pensare che è proprio da lì che bisognerebbe ripartire: tra questi anche la Casa Editrice FME Education.
FME Education: ripartiamo dal nostro patrimonio culturale
Riprendersi dal periodo difficile iniziato nel 2020 prevede una strada ripida e piena di ostacoli. Diverse realtà del Paese ritengono che sarebbe di grande aiuto puntare su un settore troppo spesso dimenticato: quello della cultura. Secondo i dati del rapporto “Io sono cultura – L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, nell’Italia pre-pandemia il Sistema Produttivo Culturale e Creativo generava 96 miliardi di euro, che salivano a 265,4 miliardi se si consideravano tutti gli altri settori economici attivati. Si parla del 16,9% del valore aggiunto nazionale, una cifra non da poco. Questi dati sembrano quindi supportare l’idea di chi, come la Casa Editrice FME Education, propone di ripartire proprio dal nostro enorme patrimonio culturale sviluppando una visione a lungo raggio per il settore della cultura.
FME Education: la tecnologia dalla parte della cultura
FME Education è una Casa Editrice nata a Milano nel 2013 e che si è presto affermata come punto di riferimento dell’editoria, soprattutto per quanto riguarda il segmento della formazione e della didattica che sfrutta l’innovazione tecnologica. La Casa Editrice utilizza le nuove tecnologie per diffondere il sapere e la conoscenza. Gli strumenti digitali permettono infatti di raggiungere porzioni di pubblico sempre più grandi, come si è potuto vedere nel corso dello scorso anno, quando gli eventi hanno accelerato il processo di digitalizzazione di tutti i settori. In tale contesto, FME Education è riuscita a dimostrare quanto sia non solo possibile ma oltremodo efficace un approccio che affianchi le potenzialità offerte dal presente con il patrimonio culturale italiano.