Il presidente e il tesoriere del Collegio dei Geometri e Geometri laureati della provincia di Palermo, Carmelo Garofalo e Antonio Li Puma, hanno visitato i siti delle Madonie interessati, nei giorni scorsi, da movimenti franosi che hanno causato danni a case e fabbricati, rendendo necessaria l’evacuazione degli abitanti.
Si tratta di frane storiche, ovvero di eventi già verificatisi in passato, che potrebbero tradursi in una paralisi totale della Sicilia: se la Palermo-Catania dovesse essere chiusa al traffico anche per via di un banale disagio, la circolazione verrebbe dirottata su Polizzi Generosa, ovvero sulla SS 643, lungo la quale alcune abitazioni sono state compromesse.
I due esponenti del Collegio dei Geometri e Geometri laureati della provincia di Palermo si sono recati a Polizzi Generosa e Petralia Sottana e hanno incontrato i rispettivi sindaci dei due Comuni, Gandolfo Librizzi e Leonardo Neglia.
“Con la nostra visita – spiegano Carmelo Garofalo e Antonio Li Puma – abbiamo inteso portare la solidarietà del Collegio e della categoria che rappresentiamo nei luoghi colpiti dalle calamità: i geometri non abbandoneranno la comunità madonita, e forniranno il loro contributo tecnico sia in termini di prevenzione che di ricostruzione delle aree danneggiate”.
“Cercheremo di individuare – spiegano – le modalità più adeguate ed efficaci per dare sollievo ai residenti: per i geometri, professionisti tradizionalmente vocati alla risoluzione dei problemi, è naturale essere d’aiuto in caso di difficoltà”.
Un gesto molto apprezzato dai due primi cittadini e dalle amministrazioni comunali di Polizzi Generosa e Petralia Sottana, alle prese con una emergenza da affrontare tempestivamente che, come è comprensibile, ha generato angoscia e preoccupazione tra la gente.
“Il comprensorio madonita – spiegano il presidente e il tesoriere – è uno dei luoghi più belli della Sicilia ma i borghi che vi ricadono, purtroppo, nel tempo hanno conosciuto il desolante fenomeno dello svuotamento demografico”.
“Triste pensare che aree così ricche in termini di biodiversità – proseguono- e con patrimoni artistici e culturali di così alto rango non possano trovare, nei settori del turismo e dell’agricoltura, quello sviluppo che meritano e che gioverebbe alla provincia di Palermo e all’intera isola”.
“Noi non ci tireremo indietro e il nostro auspicio – assicurano – è che, quanto avvenuto, abbia acceso i riflettori su questa porzione di territorio”.
“Tocca ora alle istituzioni politiche regionali e nazionali, alle quali siamo pronti a offrire la nostra collaborazione – concludono – attivarsi sia in termini di monitoraggio delle criticità che di interventi finalizzati ad arrestare la desertificazione in atto: un processo che appare irreversibile malgrado l’enorme sforzo prodotto dai sindaci e dagli amministratori locali”.