La nuova stretta sulla cessione multipla dei bonus edilizi apportata dal Decreto Sostegni-ter (DL 4/22) rischia di generare ripercussioni devastanti al settore edilizio e dell’efficienza energetica, in particolare agli investimenti in corso e futuri sul Superbonus 110% e su tutte le altre tipologie di incentivi fiscali relativi alla riqualificazione energetica e installazione di impianti ad energia rinnovabile. Per questo motivo le diverse forze politiche si stanno attivando con emendamenti e decreti correttivi al fine di riaprire a più cessioni che, in prima battuta, sembrerebbero rivolte solo a soggetti autorizzati da Banca d’Italia. Il Governo sta analizzando la questione e il Decreto è oggi al vaglio della V Commissione del Senato per la conversione in Legge.
Anche Esco Unite, Associazione delle Esco italiane, ha partecipato con un intervento del Presidente Damiano Ferrari alle audizioni dello scorso 11 febbraio. Come esposto anche in sede di audizione, Esco Unite e gli associati credono che il Superbonus 110% e gli altri Bonus Edilizi, tra i principali strumenti messi in campo dal governo per rilanciare l’economia e l’occupazione, siano da mantenere e promuovere ancor di più, ma per essere tali devono essere ben gestiti e avere procedure chiare e certe nel tempo. Sono convinti che il Superbonus e gli altri meccanismi di incentivazione fiscale possano funzionare bene solo se accostati ad uno strumento che consenta la cessione multipla del credito d’imposta, quantomeno per una selezionata tipologia di soggetti. Questo perché le imprese e le famiglie – che, ricordiamolo, arrivano da un periodo di difficoltà finanziaria causata da 2 anni di crisi pandemica – hanno bisogno di liquidità per realizzare i lavori. Necessitano di potersi affidare a un soggetto finanziatore che si incameri il credito di imposta e che lo possa trattenere o cederlo ad altro soggetto, creando un “ciclo finanziario virtuoso”.
Al contrario, le limitazioni imposte dal recente Decreto Sostegni-ter non fanno altro che gettare incertezza sul sistema, mettendo in seria crisi gli interventi di efficientamento edilizio in corso – molte operazioni sono nate sulla base delle norme previgenti il DL 4/22 – e di fatto scoraggiano i soggetti nell’intraprendere nuovi progetti. Nel settore edilizio infatti è impensabile fare programmi sulla base di regole che subiscono continue e sostanziali mutazioni in tempi brevissimi, dal momento che i cantieri hanno tempi di programmazione ed esecuzione di almeno 12/24 mesi nelle situazioni più semplici. Gli attori chiamati ad interagire nella realizzazione di una riqualificazione edilizia e che adesso si trovano in grave difficoltà a causa della paralisi generata dal recente DL, sono molteplici: partendo dai committenti (cittadini privati o condomini), ai progettisti, all’azienda appaltatrice delle opere, fino ad arrivare alle diverse imprese della specifica attività del settore, agli studi professionali fiscali, agli istituti finanziari e alle Energy Service Company. EscoUnite approva la direzione in cui si stanno muovendo le forze politiche e le Associazioni di categoria che vogliono ristabilire la possibilità di cessione multipla a determinati soggetti autorizzati e ovviamente, conferma il pugno duro contro chi si è approfittato “in modo strutturato” del sistema incentivante. Chi deve dunque controllare alla fonte i soggetti cedenti e i beneficiari deve farlo in modo preventivo e farlo veramente! Perché rincorrere e punire chi se ne è approfittato – che ormai è già scappato con il “malloppo” – è un’azione di tamponamento temporanea al problema che però si ripercuote sull’intero settore, facendo collassare il sistema a discapito di progetti che nulla hanno a che fare con la “malafede” o presunte “truffe”. In qualità di Associazione delle Esco Italiane propongono che tra i soggetti autorizzati alla cessione siano inserite anche le Esco – Energy Service Company – certificate UNI CEI 11352.
Le Esco sono società qualificate che, sin dalla loro nascita, hanno sempre operato sul territorio italiano, al fine di diffondere l’efficienza energetica anche ai singoli privati, oltre che alle grandi e piccole aziende, attraverso operazioni finanziarie con contratti EPC (contratti a garanzia di risparmio energetico) curando anche l’aspetto legato agli incentivi (detrazioni fiscali, ma anche Certificati Bianchi, Conto Termico, Conto Energia, ecc.) in merito alla gestione, acquisizione e vendita nei diversi mercati e piattaforme dedicate a tale scopo. Pertanto, le Energy Service Company – che possiedono determinate caratteristiche di affidabilità – hanno tutte le carte in regola e le competenze necessarie per poter gestire al meglio le operazioni con cessione multipla dei bonus edilizi, scongiurando la possibilità di frodi fiscali. Gli stessi governi hanno confermato che le Società di Servizi Energetici sono state e sono ancora il motore per gli interventi di efficienza energetica. Le stesse Multiutility Nazionali dell’energia, negli ultimi anni, hanno acquisito le principali società Esco che operavano sul mercato per il loro grande Know-how operativo nel mondo degli interventi di efficienza energetica nel settore civile e industriale.
Pertanto l’Associazione Esco Unite ha proposto in sede di Audizione: La possibilità di cessione multipla – senza limiti – del credito d’imposta derivante dai bonus edilizi anche per le ESCo costituite e certificate UNI CEI 11352 da almeno 12 mesi prima della data di acquisizione e/o cessione del credito d’imposta. Le verifiche delle caratteristiche di idoneità potranno essere eseguite fin da subito dall’Agenzia dell’Entrate presso i pubblici registri di Accredia – Ente Italiano di Accreditamento.
La proroga almeno fino al 31 dicembre 2022 del Superbonus anche per le villette unifamiliari (o funzionalmente indipendenti) senza il limite dell’esecuzione di almeno il 30% dei lavori entro giugno, in quanto l’articolo 28 del Decreto Sostegni-ter, e ancora prima il decreto antifrode e bilancio 2021, hanno di fatto bloccato e messo in crisi tutte le operazioni in corso e future per un periodo ancora indefinito. Si auspica pertanto che la paralisi che ha travolto oggi il meccanismo dei bonus edilizi venga urgentemente risolta e soprattutto che non si arrivi – in un futuro non troppo lontano – ad una situazione di non ritorno, come quella che ha riguardato negli ultimi 15 anni gli altri incentivi sull’efficienza energetica (meccanismo TEE, conto energia, conto termico), per i quali sono ancora in corso migliaia di contenziosi causati dalle modifiche normative retroattive introdotte negli anni di maggior sviluppo dei meccanismi e che ancora oggi lasciano il settore in ginocchio.
Viene infine esortato urgentemente il governo a risolvere i contenziosi ancora pendenti per ridare slancio agli investimenti, evitando il fallimento di centinaia di aziende con l’augurio che la drammatica situazione derivante da reinterpretazioni di norme vigenti al tempo della realizzazione degli interventi non venga replicata sistematicamente nei prossimi controlli sui bonus edili, in gioco ci sono le case di tutti gli italiani.