A prescindere dall’importo, una fattura insoluta richiede al creditore di procedere, come spiega Credit Group Italia, con metodo e per gradi, al fine di giungere a un recupero crediti che sia quanto più possibile veloce ed economico.
Milano, aprile 2022 – Per ottenere il pagamento di una fattura insoluta è necessario in primo luogo poter dimostrare l’esistenza e la validità del credito vantato e recuperare, quindi, tutta la relativa documentazione essenziale.
Credit Group Italia, società di riferimento per Gestione e Recupero del Credito, Business Information e Tutela Legale, accreditata presso la Sezione Fallimentare del Tribunale di Milano, consiglia di procedere gradualmente, con strategie mirate volte al recupero totale dei crediti vantati.
Tenendo conto, infatti, che una fattura non pagata rappresenta già di per sé un documento di decisiva rilevanza anche in sede giudiziale, è opportuno comunque tentare di risolvere la pendenza per via stragiudiziale, dal momento che ciò riserverebbe evidenti vantaggi in termini di tempo e costi.
Il primo passo prevede generalmente di procedere con un sollecito di pagamento informale, al quale far seguire, qualora non si ottenga la risposta auspicata, una richiesta più circostanziata e dai toni più incalzanti, da redigere con la consulenza di avvocati ed esperti del settore. Giunti a questa fase risulta utile che tutte le comunicazioni di sollecito al pagamento siano tracciate e quindi inviate tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o pec.
Condurre una virtuosa strategia di sollecito al pagamento può in molti casi dimostrarsi già un atto risolutivo, soprattutto se si ha modo di far comprendere alla controparte quanto sia più conveniente evitare spese giudiziali e ulteriori interessi di mora inevitabilmente a suo esclusivo carico.
Come step successivo alla fase di sollecito, il creditore può anche ipotizzare di proporre un accordo alla parte debitrice finalizzato alla rateizzazione del debito e quindi alla sottoscrizione di un piano di rientro. Questa soluzione consente da un lato di trovare un compromesso con un debitore in reali difficoltà economiche – spesso più facilmente sormontabili avendo la possibilità di pagare quanto dovuto a rate concordate – e dall’altro garantisce al creditore un documento firmato a dimostrazione dell’autenticità del credito, nonché del diritto di vederlo saldato, anche per via giudiziale e in un’unica soluzione, qualora il piano di rientro concordato non venisse rispettato dal debitore nei modi e nei tempi stabiliti.