Per tutelare il Paese dall’aumento dei prezzi la soluzione più idonea è sfruttare al massimo le rinnovabili. Lo ha spiegato Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A, in occasione del convegno promosso da Elettricità Futura sul tema.
Renato Mazzoncini: sole, acqua e vento la risposta italiana al caro energia
Con l’avvio del conflitto in Ucraina, lo scenario energetico internazionale ha subito un ulteriore scossone. Per l’Italia, che sconta una forte dipendenza dal gas russo, si affievolisce sempre di più la speranza di un ritorno alla normalità dei prezzi. L’unica via perseguibile dal Paese contro il rincaro dell’energia è sfruttare il più possibile le caratteristiche del suo territorio e accelerare sulle fonti rinnovabili. A dirlo è Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A, intervenuto come relatore al convegno "La soluzione strutturale all’emergenza caro energia". L’evento, promosso dall’associazione Elettricità Futura, si è tenuto lo scorso 25 febbraio. "L’Italia è il Paese che sembra fatto per l’uso delle energie rinnovabili – ha dichiarato Renato Mazzoncini, che oltre agli incarichi in A2A ricopre anche quello di Vicepresidente dell’Associazione – rispetto agli altri Paesi europei ha più vento, sole e acqua. Oggi la componente delle rinnovabili in Italia è del 40%".
Renato Mazzoncini: importante lavorare su contratti a prezzi fissi, autoproduzione non trascurabile
Durante il suo intervento, l’AD di A2A ha poi ricordato due aspetti particolarmente importanti in merito alla crisi energetica. Nel 2021, la domanda di energia elettrica in Italia ha toccato quota 320 TWh, di cui il 10% è stato coperto con l’autoproduzione (principalmente pannelli solari su abitazioni e stabilimenti). Un fenomeno non trascurabile, sottolinea Renato Mazzoncini, al quale si aggiunge un altro dato. Sempre lo scorso anno circa il 60% di cittadini e imprese ha deciso di passare al libero mercato con contratti a prezzo fisso: "Un messaggio importante perché, per ridurre l’impatto dei valori incredibili che stiamo vedendo sul mercato, la chiave è lavorare su contratti a prezzi fissi sul lungo periodo". La strada è ancora complessa, ma sulla produzione di energia elettrica l’Italia ha tutte le carte in regola per sostituire quasi integralmente il gas in un paio d’anni: "Rimane il problema che tutta la mobilità va a olio combustibile e il riscaldamento a gas: in questi due settori – conclude Renato Mazzoncini – la produzione di biometano può dare una grossa mano".