Scegliere un parquet come pavimentazione da interni è sempre un’opzione azzeccata dal punto di vista estetico e dell’efficienza energetica, ma il tempo può lasciare inevitabilmente segni che non dipendono esclusivamente dall’usura o dai temibili tarli del legno.
Immaginiamo, ad esempio, un pavimento storico in legno, considerato a tutti gli effetti un bene di interesse culturale, per cui una manutenzione costante è importante nel caso si rendesse necessario preservarne il valore storico e culturale. Esiste, a tal proposito, la norma UNI 11161 intitolata “Manufatti lignei – Linee guida per la conservazione, manutenzione e restauro”, che indica i requisiti essenziali da seguire per il raggiungimento dell’obiettivo.
Dalla documentazione storica indicante la cronistoria del pavimento all’identificazione della specie legnosa di cui è fatto il materiale, alle modalità di esecuzione dell’intervento di recupero, questa norma si concentra soprattutto sull’importanza della diagnosi dello stato del pavimento, al fine di verificarne un’eventuale deterioramento biologico.
Secondo la UNI 11161, infatti, a scaturirlo può essere un attacco fungino quando il livello di umidità è superiore al 20%. Non possono mancare, ovviamente, gli insetti xilofagi in grado di attaccare il legno anche in condizioni asciutte (ad esempio l’Anobium Puntactum o lo Xestobium Rufovillosum), ma la causa potrebbe anche essere di tipo abiotico.
Anche in questo caso è evidente, insomma, che un intervento di recupero e restauro di un parquet storico passi inevitabilmente da un trattamento antitarlo a microonde.