Sette diverse fedi rappresentate da donne si sono incontrate nel convegno organizzato dalla Associazione Grande Brescia
Sabato una rappresentante femminile della Chiesa di Scientology, Tiziana Bonazza, ha avuto il piacere di partecipare al Convegno “Donne e Religioni: un’alleanza incompiuta ?” indetto dalla Associazione Grande Brescia. Si è trattato di un incontro, unico nel suo genere, avendo riunito sette donne appartenenti a diversi culti religiosi: Cattolico, Ortodosso Rumeno, Ebraismo, la Chiesa di Gesù dei Santi degli ultimi giorni, la fede Sikh, i Mussulmani e Scientology.
Le rappresentanti si sono sentite sorelle avendo condiviso insieme la riflessione su un tema tanto delicato come la parità dei diritti fra persone di sesso diverso in relazione agli specifici insegnamenti religiosi.
Sono emerse diverse culture, diversi segnali e diverse tradizioni. Tutte le fedi hanno evidenziato un profondo rispetto verso la donna mettendo sempre in risalto il ruolo di generatrice di vita e portatrice di amore e gentilezza. Questo non ha impedito di osservare come, in tutte le culture, siano presenti gravi fatti di cronaca che rappresentano un fabbisogno culturale diffuso per il quale le fedi costituiscono la risposta. Si tratta infatti, pur nelle diverse tradizioni, di avvicinare le persone a quei valori condivisi e genuini che, dove vissuti con onestà, da soli costituirebbero un baluardo e una crescita del rispetto.
La rappresentate della Chiesa di Scientology ha messo in evidenza come il fondatore L. Ron Hubbard abbia sempre considerato ogni individuo essenzialmente un essere spirituale profondamente buono e quindi meritorio di profondo rispetto per la sua dignità, che sorge dalla sua intrinseca capacità di amare. Appare quindi chiaro come l’aspetto femminile, non legato all’essenza spirituale, sia di pari diritto rispetto a quello maschile. Hubbard peraltro esprime, in un testo del 1951, un profondo amore nei confronti della figura femminile: “Le arti e le abilità della donna, la creazione e l’ispirazione di cui è capace, e che qui e là, in posizioni isolate nella nostra cultura, riesce ancora ad esercitare malgrado la rovina e la decadenza che il mondo dell’uomo diffonde intorno a lei, devono essere fatte rivivere completamente. Queste arti, queste abilità, questa creazione e ispirazione costituiscono la sua bellezza, proprio come la donna è la bellezza della Umanità.”
Un percorso di preparazione.
Il convegno, molto partecipato anche da figure appartenenti alle istituzioni, è stato il frutto di un percorso lungo quasi due anni, intensamente voluto dalla Associazione Grande Brescia, che oltre a concepirlo, si è poi dovuta adoperare per contattare le varie rappresentanti. Non solo, ha ben intuito che non si sarebbe potuto concretizzare senza una fase di reciproca conoscenza e approfondimento dei diversi culti. Per questo motivo negli ultimi mesi, si sono susseguite visite nelle diverse sedi, dove ogni culto ha potuto ospitare gli altri e illustrare le proprie pratiche religiose e i propri riti, rispondendo anche ad ogni domanda venisse posta anche in merito ai diversi ruoli della donna: figlia, moglie e madre.
E’ stato un percorso molto apprezzato dalle diverse comunità e che vorrà riproporsi su altri aspetti della vita. L’associazione Grande Brescia a già posto il prossimo tema: La droga che porta devastazione nelle famiglie a cui ancora una volta le donne sono chiamate ad intervenire in prima istanza.