“Quello che ho imparato dallo sport, Schumi e Senna”: in un’intervista rilasciata a “Il Foglio Sportivo”, Alessandro Benetton ripercorre traguardi e insegnamenti.
Alessandro Benetton: l’uomo, l’imprenditore, il surfer e il padre si rincorrono e si contaminano
Che sia un appassionato di sport, non lo dice solo il suo curriculum. Alessandro Benetton ne parla spesso anche su Instagram e nelle sue video-rubriche social. Lo sport è sempre stato parte della sua vita: maestro di sci, praticante di windsurf e ora anche di surf, all’inizio della sua carriera con Benetton Formula di cui è stato Presidente ha vinto in F1 due mondiali piloti e uno costruttori con Michael Schumacher. “L’uomo, l’imprenditore, il surfer e il padre si rincorrono e si contaminano”, ha scritto nella sua autobiografia “La Traiettoria”, uscita nelle scorse settimane. Tematiche approfondite anche nell’intervista dello scorso 11 giugno per “Il Foglio Sportivo” in cui Alessandro Benetton ripercorre la sua “traiettoria” nello sport, fatta di traguardi e insegnamenti: “La Formula 1 mi ha insegnato ad avere coraggio, qualcosa che poi ho messo in pratica nella mia attività”.
Alessandro Benetton: ho imparato che lo sport, come la vita, è fatto di alti e bassi,
“Ho imparato che alla fine il gioco di squadra è fondamentale perché in un team di F1 si vince come in un’orchestra se ognuno suona bene il proprio strumento”, ha spiegato Alessandro Benetton nell’intervista. “Ho imparato che la leadership dell’individuo può fare la differenza nel trovare il ritmo giusto della musica. Non potrò mai dimenticarmi la personalità di Schumacher in questo senso”: gli alti e i bassi, nello sport come nella vita, perché “la vera tempra la sviluppi quando nel momento di debolezza riconosci che non hai alternative se non cambiare e individuare soluzioni inaspettate e spesso geniali”. Dal punto di vista formativo quindi quella nello sport non può che essere considerata “un’esperienza importante”, anche perché “la condividevo con altri impegni, tanto che mio padre mi disse per la presidenza di Benetton Formula non prenderai una lira”. L’unico, vero ritorno è stata dunque l’esperienza, impreziosita, come ha ricordato Alessandro Benetton, da incontri memorabili. Come quello con Michael Schumacher: “Ho avuto l’impressione di trovare un grande bambino ma allo stesso tempo era estremamente serio”. E Ayrton Senna: “Trasmetteva energia. Quelle che oggi chiameremmo good vibes”.