“Per meglio scandagliare a fondo la cifra pittorica, che appartiene al fare artistico di Paolo Tocchini ho voluto insieme a lui improntare un progetto mirato, congeniale per dare il giusto risalto al fattore di radice esistenziale ed esistenzialista, che è senza dubbio una componente distintiva di notevole pregio all’interno della sua formula espressiva figurale di impronta contemporanea”. Esordisce così la dottoressa Elena Gollini nel commentare la realizzazione di un apposito progetto artistico dedicato alla pittura di Tocchini nella sua intensa ispirazione connessa a riferimenti filosofici e a rimandi allusivi riconducibili alle teorie e alle dottrine dell’esistenzialismo, nonché della sociologia. Inoltre, ha spiegato: “Ho concertato e predisposto un progetto fatto ad hoc per enfatizzare ed esaltare al meglio quel complesso sfaccettato di elementi, che Paolo immette e fa confluire all’interno del costrutto compositivo e che vanno ad integrare e a rafforzare in modo significativo e qualificante il comparto sostanziale contenutistico, fornendo una base di sostegno e di supporto fondamentale per consentire una visionarietà pregnante e intrisa di quei valori cardine pilastro, che inficiano la sfera dell’essere e dell’esistere e afferiscono a quel variegato crogiolo di pensieri, emozioni, sentimenti e riflessioni, che ciascuno incontra e affronta nel suo vivere quotidiano. Infatti, nelle sue rappresentazioni le immagini riprodotte contengono sempre quel quid speciale, che esula dalla semplice riproduzione descrittiva tout court e diventa un simbolico ponte di collegamento e di congiunzione tra mondo emerso, subito visibile e individuabile, e mondo sommerso, da scoprire gradualmente e in progressione di fruizione attenta e ponderata. Ecco perché alla poetica comunicativa della pittura di Paolo è allineabile in perfetta sintonia anche la citazione del maestro esistenzialista francese Albert Camus, che con il suo fervore sferzante di esortazione e di stimolo, ci sprona a trovare dentro ognuno di noi quella forma di -Invincibile estate- che custodisce la nostra potente e propulsiva carica energetica vitale, il nostro incalzante desiderio di avanzare sempre a testa alta nonostante le difficoltà e gli ostacoli da affrontare e superare, che ci rende liberi nelle nostre frizzanti e spumeggianti passioni e ci proietta verso nuovi traguardi e nuove ambiziose sfide da perseguire e nuovi entusiasmanti obiettivi da raggiungere. In ogni opera di Paolo, in ogni raffigurazione concepita nella sua peculiare entità di anima-creatura unica e come tale diversa e originale nella sua costituzione, viene conservato quello spirito di -Invincibile estate- che trova la sua ottimale esternazione e manifestazione e diventa un anello di legame forte e inscindibile con il fruitore-spettatore, perché ciascuno possa davvero rievocare in sé quel concetto magistralmente decantato dall’esimio Camus quando ha pronunciato la frase memorabile –Ho compreso, infine, che nel bel mezzo dell’inverno, ho scoperto che vi era in me un’invincibile estate. E ciò mi rende felice–”.