L’idea di Eni è quella di rinunciare a un po’ di profitto per creare valore per la comunità: la vision del Gruppo nell’intervento dell’AD Claudio Descalzi.
"Festa di Avvenire": il messaggio dell’AD di Eni Claudio Descalzi sul valore dell’energia e della sostenibilità
L’energia dà vita al mondo: Claudio Descalzi lo ha sottolineato più volte lo scorso 28 giugno intervenendo alla "Festa di Avvenire" in programma a Matera. "L’energia normalmente porta i frutti e la vita. Dove l’energia non c’è, come in Africa, vediamo che le persone soffrono, non riescono a mangiare, non riescono a svilupparsi", ha aggiunto l’AD di Eni che, nel corso del panel "Italia ed Europa tra conflitti e nuovi bisogni" ha avuto modo di confrontarsi con il Cardinale Mauro Gambetti, Vicario generale per la città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro, e con il Direttore di "Avvenire" Marco Tarquinio non solo su energia ma anche su sostenibilità, dialogo e pace, i temi al centro della sesta edizione dell’evento. Ritornando all’energia, l’AD Claudio Descalzi ha fatto presente come l’Italia, oltre a disporre di due grandi fonti di energia (le rinnovabili e il gas), abbia anche un grande vantaggio su cui far leva: "Può permettersi di diversificare, perché prende energia dal Nord Africa, dall’Africa sub-sahariana". In quest’ottica è fondamentale rafforzare il dialogo: "Dobbiamo aprirci all’Africa, dobbiamo essere i loro compagni di viaggio e aiutarli a svilupparsi. L’Africa è un grande continente dove presto vivranno 2 miliardi di persone, senza energia e a rischio fame. Africa ed Europa sono due componenti eterogenee che si devono accoppiare per il bene di entrambi". La soluzione è collaborare, incentivando il legame tra azienda e territorio: "L’idea di Eni è quella di rinunciare a un po’ di profitto per creare valore per la comunità. In Africa tutti hanno cercato petrolio, perché si esporta facilmente. Noi abbiamo cercato anche e soprattutto gas, perché abbiamo deciso di svilupparlo per i mercati domestici, così da dare energia al territorio. Il 78% del gas scoperto in Africa viene restituito al continente. Questo è diventato fondamentale negli ultimi 20 anni. Rinunciamo a un po’ di profitti, investiamo sulle infrastrutture locali, li aiutiamo a lasciare il carbone e le biomasse, che nell’Africa subsahariana uccidono 350.000 persone all’anno. Questo nostro modo di agire ha creato una porta, un dialogo, un rapporto di reciproca credibilità".
Claudio Descalzi: c’è bisogno di passare da un concetto di profitto, cioè materiale, a un concetto di valore, spirituale
La forza del territorio, il valore della comunità. Claudio Descalzi ha ricordato le parole del Vangelo per spiegare quale sia "la chiave vera di comunità" e dove risieda: "Quando diamo agli altri diventiamo ancora più forti, perché gli altri ci rendono forti". Parole che oggi sembriamo aver dimenticato: "C’è bisogno di passare da un concetto di profitto, cioè materiale, a un concetto di valore, spirituale. Vale per un’azienda, vale per chi gestisce una comunità: se parliamo dei valori, che sono l’obiettivo finale che dobbiamo raggiungere e che per noi sono valori cattolici, allora apriamo le porte del nostro interlocutore". In questo momento, ha aggiunto l’AD riferendosi a quanto sta avvenendo nel mondo, "nessuno si sacrifica e tutti combattono, abbiamo perso proprio la connessione con la spiritualità. Io penso che ci siano dei momenti in cui riconoscere di essere deboli può diventare una forza. Ed è chiaro che se tu vuoi sempre essere più forte e non lo sei può esserci un problema. Quindi devi essere forte nelle tecnologie, nell’intelligenza, nella capacità di capire gli altri, non nel fare braccio di ferro". Parlando dello scenario attuale, Claudio Descalzi ha ribadito l’impegno di Eni nel garantire la sicurezza energetica senza rinunciare a proseguire nel percorso di transizione nonostante la complessità della sfida: "Noi abbiamo iniziato la trasformazione della società otto anni fa e abbiamo investito più di 7 miliardi di euro in tecnologie per le rinnovabili. Siamo partiti dal principio che ci vuole un mix energetico. Non possiamo pensare che un solo tipo di energia possa sostituire tutti gli altri. Nella storia non è mai successo. Dobbiamo usare tutte le tecnologie a disposizione: l’eolico, il solare, ma anche l’idrogeno, la fusione nucleare a cui ci stiamo avvicinando… ricordando però che la prima fonte energetica globale oggi è ancora il carbone. È bello parlare di futuro, ma dobbiamo ricordarci che noi viviamo in questo momento e abbiamo bisogno di energia e di togliere la CO2 che stiamo emettendo. Ci vogliono investimenti, non ideologie: un vettore energetico è uno strumento per l’uomo, non una fede".