In natura abbiamo imparato a conoscere parassiti e tarli del legno che si nutrono principalmente di questo pregiato materiale, eppure le scoperte scientifiche sono sempre pronte a stupirci. Una delle tematiche più serie e importanti in ambientale è lo smaltimento della plastica, un materiale non biodegradabile ed estremamente dannoso per l’ecosistema e la vita delle biodiversità.
Dall’Università di Queensland in Australia alcuni ricercatori hanno dimostrato l’esistenza di larve in grado di cibarsi di polistirolo. Si tratta delle larve del coleottero Zophobas Morio, i cui enzimi intestinali sono effettivamente in grado di scomporre la plastica digerendola. Gli studiosi hanno diviso in tre gruppi 135 esemplari, alimentandone due rispettivamente con grano e polistirolo e lasciandone il terzo a digiuno.
Il risultato è stato che le larve alimentate con il grano hanno raddoppiato il loro peso (nove su dieci si sono trasformati in coleotteri), quelle invece alimentate con polistirolo hanno sì aumentato il proprio peso ma solo due terzi sono diventati coleotteri. Risultato? La plastica è riuscita a garantire loro crescita e sviluppo. Il compito in futuro sarà quello di capire quali microorganismi si nascondono nell’intestino delle larve in grado di smaltire la plastica.
In sostanza, per dei coleotteri che rendono purtroppo necessario un trattamento antitarlo ne potrebbero esistere altri con la vitale missione di ripulire il nostro pianeta dalla plastica.