Il tessuto non tessuto è un materiale che ci capita di avere in mano quasi quotidianamente. I non addetti ai lavori probabilmente non sanno di cosa si tratta, e pensano di non averlo visto mai. In realtà prima o poi è capitato a tutti, e negli ultimi due anni in modo particolare: le mascherine chirurgiche – ma anche le FFP2 – sono fatte di questo materiale; come i camici, i copricapo e i copri scarpe usa e getta che si usano negli ospedale.
Ma anche quei sacchetti leggeri utilizzati per confezionare le scarpe al momento della vendita, per fare un altro esempio; o i pettorali che vengono distribuiti ai partecipanti a una gara o a una manifestazione. Viste le tante diverse applicazioni, è facile intuire che non solo ci sono diverse tipologie di questo materiale, ma anche che deve essere lavorato in molti modi differenti. Ecco perché taglio e confezionamento tessuto non tessuto sono passaggi importanti per le ditte che producono articoli con questo materiale; avere una ottima fornitura di TNT significa creare prodotti di alta qualità facilitando il processo produttivo.
Le misure del TNT
E’ comprensibile che una ditta che produce mascherine avrà bisogno di rotoli di TNT di formato ben diverso da chi crea striscioni pubblicitari stampabili. Il primo passaggio quindi è il taglio del tessuto non tessuto, che le aziende produttrici fanno sfruttando la precisione e la velocità dei macchinari più all’avanguardia del settore. Solo una macchina infatti più assicurare il taglio preciso di questo prodotto in enormi quantità, come quelle necessarie a una produzione industriale.
Accanto alle misure in metri e centimetri, ci sono anche le differenze di peso. Esistono tessuti non tessuti più fini, quasi impalpabili, e quelli più resistenti, detti grossolani. In termini di peso, si va da una grammatura di 10 grammi a metro quadrato a 300 grammi a metro quadrato.
La grammatura non si lega solo alla resistenza, ma anche alla filtrazione. Dato che il TNT è molto usato per i macchinari che filtrano aria e liquidi, per esempio nel settore alimentare o in quello medicale, il tessuto più o meno fine permette un tipo di filtrazione diversa. Scegliere con attenzione questo parametro fa veramente la differenza nel confezionamento del prodotto finale.
Le caratteristiche del tessuto non tessuto
Il tessuto non tessuto si chiama così perché non presenta un ordito e non è stato filato. Nel tessuto vero e proprio le fibre sono disposte prevalentemente in due direzione, fra loro ortogonali, comunque piuttosto ordinatamente, ne TNT invece l’andamento è casuale.
Questa è una delle caratteristiche che rendono questo materiale piuttosto economico, adatto quindi a tutti i prodotti che hanno ciclo di vita piuttosto breve; quelli che abitualmente vengono definiti usa e getta.
Non si deve però pensare che manchi in resistenza, anzi. Non solo in termini di resistenza agli strappi, ma anche alle temperature: può affrontare temperature sia più alte che più basse rispetto al tessuto normale senza rovinarsi. E’ morbido al tatto, per nulla abrasivo, e idrorepellente.