Le manifestazioni di protesta in Austria, Germania e Repubblica Ceca hanno caratterizzata questa prima metà di settembre. A Praga sono scese in piazza addirittura 70mila persone, per chiedere al governo di fare qualcosa (anche di dimettersi!) per intervenire sui prezzi esagerati del combustibile, dell’elettricità, dei generi alimentari, di tutto, e poi per sospendere gli aiuti all’Ucraina e dare maggiore attenzione al proprio Paese, e infine per togliere le sanzioni alla Russia e riprendere una vita normale in Europa. Il premier Petr Fiala ha sminuito il tutto come banale “propaganda russa”, ma i manifestanti hanno promesso di tornare in strada se non si dimetterà entro fine settembre. Il ministro della Giustizia Pavel Blažek ha invece ammesso la gravità della situazione, con i cittadini stanchi e arrabbiati e il sistema politico a rischio. Un copione simile si è visto poi in Germania e in Austria, con le piazze meno affollate che a Praga ma con i partecipanti più variegati dal punto di vista del colore politico: destra e sinistra – anche estreme – insieme per gridare ai propri governi di fare qualcosa per l’inflazione, le bollette, il militarismo sfrenato contro la Russia. Fonte: https://strumentipolitici.it/proteste-in-europa-contro-il-caro-energia-e-le-sanzioni-anti-russe-lautunno-caldo-e-gia-iniziato/