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pp. 156; €19
Rimini, Fiume Sand Creek, Il cielo d’Irlanda, Volta la carta, Il canto del servo pastore… Massimo Bubola ripercorre e ricrea le sue canzoni più celebri e amate, e le ripropone declinate in una nuova forma d’arte, quella del romanzo.
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Il vecchio Callimaco, giunto alla fine di una vita vissuta nel canto e nella musica, trascorre il suo ultimo giorno circondato dalle tante persone che lo hanno amato, e con loro ripercorre i momenti cruciali della sua vita, tra ricordi, sogni e visioni.
Racconta così di quando, bambino, era il piccolo “servo pastore”, amato e temuto dalla comunità, per il suo indomito spirito di eretica libertà; dialoga, in sogno, con la figlia Teresa dagli occhi secchi, che per amore dal mare di Rimini finisce a morire nell’Argentina delle torture e della dittatura; si diverte a ricordare la filastrocca di Volta la carta e si commuove nel ricordo degli amici nativi americani che gli raccontarono la strage del Fiume Sand Creek… E poi ancora, Callimaco rievoca Il cielo d’Irlanda, L’Hotel Supramonte e tanti altri luoghi e immagini che – attraverso le canzoni – sono entrate nell’immaginario collettivo degli italiani.
Quella di Bubola è una grande operazione letteraria, destinata a lasciare un segno profondo nella storia della cultura contemporanea: le sue canzoni tornano qui in un’altra forma, quella della prosa d’arte, e rivivono, arricchite di nuove suggestioni, nuove sfaccettature, nuova luce.
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MASSIMO BUBOLA
Massimo Bubola, nome di culto e figura centrale della musica d’autore italiana, poeta, musicista, scrittore. Ha al suo attivo venti album che tracciano un percorso unico nella letteratura musicale del nostro Paese. La sua poetica si abbevera alla tradizione della musica popolare e alla poesia contemporanea, arrivando a maturare una formula musicale ricca di suggestioni letterarie, che influenzerà la scena italiana a cominciare da Fabrizio De André, con cui scrive e compone due storici album come Rimini e L’indiano, oltre a Don Raffae’, e lo porterà a creare altre grandi canzoni popolari come Il cielo d’Irlanda. Nel 2006 ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo Neve sugli aranci, e nel 2009 il suo primo romanzo, Rapsodia delle terre basse (Gallucci). Si è poi dedicato alla riscoperta del patrimonio artistico, musicale e storico della Prima guerra mondiale. Da questo lavoro hanno avuto origine due album: nel 2005 Quel lungo treno e nel 2014 Il Testamento del Capitano. Nel 2017 il suo ultimo romanzo, Ballata senza nome (Frassinelli), è stato celebrato dalla critica (vincitore del Premio Croce) e premiato dal pubblico.
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