Conosciutissimo per le sue peculiarità naturali, il sughero è da sempre un materiale versatile impiegato in diversi settori, da quello vinicolo a quello calzaturiero alla bioedilizia. Eppure, in quanto appartenente alla grande famiglia del legno, anch’esso richiede particolari trattamenti di conservazione alla stregua di una disinfestazione tarli.
A mettere a serio rischio la sua integrità è infatti il Coraebus Undatus, un piccolo coleottero che scava cunicoli nella sua corteccia in grado di deprezzarne del 75% il suo valore di mercato. Appartenente alla famiglia dei Buprestidi, questo parassita, noto anche come Corebo delle querce, è lungo da 10 a 16 mm e ha una forma ellittica. Dal colore verde dorato brillante e riflessi bluastri, esso può vivere in età adulta per settimane nascosto nelle fessure della corteccia.
Le larve, lunghe e appiattite e con mandibole visibili, si nutrono invece dello strato di sughero più vivo, scavando gallerie lunghe fino a 2 metri durante le loro fasi vitali all’interno del legno.
Una problematica che comporta una grave perdita economica per l’intera filiera del sughero. Per questo motivo, si sta pensando a interventi specifici e mirati, una sorta di trattamento antitarlo per questa pianta, ovvero un trattamento termico mediante tecniche di bollitura in loco, la cui applicazione è soggetta tuttavia alle decisioni politiche.