L’album “Io non sono più” è nato dal connubio fra le melodie e le parole di Paolo Bianchi e Niccolò Carosi che hanno trovato, nella ricercatezza stilistica degli arrangiamenti di Simone De Filippis, una più che vivace espressione.
Ci sono voluti più anni per terminare la stesura di questo album, il primo di Paolo Bianchi, che racchiude un mondo interiore costruito con precisione fra presenze e assenze.
Da questo elemento cronologico si ridefinisce la scelta del titolo dell’intero progetto: “Io non sono più”. Un percorso autobiografico tormentato e felice che rappresenta un momento di vita passato: l’addio e la rinascita al tempo stesso. Sensazioni e sentimenti riaffiorano e s’intrecciano e danno voce a un capitolo di vita che è stato e si inanella lungo queste 9 canzoni.
“Io non sono più”, il singolo, racconta quella dimensione dell’amore che ha a che fare con i mutamenti dopo la tempesta, quando tutto sembra ormai perduto, ci si specchia guardandosi realmente negli occhi. Colori scuri, più ombre che luci invitano, più che a riflettere, a vivere una sensazione di disagio, che tutti abbiamo vissuto almeno una volta nella vita: un vero e proprio trasloco emotivo. Un naufragio.
«Questa canzone è l’ultima che abbiamo registrato – dice Paolo Bianchi – ma la considero come il nuovo punto di partenza di ciò che probabilmente sarò.»
Da qui l’efficacia del videoclip che vede al centro il protagonista e interprete della canzone in uno slancio performativo scarno in cui si percepisce la rabbia, l’assenza, la necessità di scavare dentro sé stessi. La regia è curata da Michele Vitiello, le riprese da Damiano Punzi, la fotografia da Enrico Petrelli. Il montaggio è lo stesso Paolo Bianchi ad averlo realizzato al ritmo delle sue intuizioni e scandito dai suoi stati emotivi.
Qui il video della title track: https://www.youtube.com/watch?v=fsYVSRISyS4
La canzone, che dà il titolo all’album, è nata da un’intuizione di Niccolò Carosi (coautore del brano) che Paolo ha saputo cogliere attraverso un autentico scambio artistico fatto di confronto, dialogo, incontri… come accadeva una volta. L’arrangiamento è di Simone De Filippis, che ha curato l’intero album interpretando in chiave sperimentale le sonorità, senza stravolgere l’intimismo dei brani.
Questa la tracklist dell’album: “Io non sono più”, “Solo un graffio nel cuore”, “In punta di donna”, “L’amore intatto”, “Vento nello sguardo”, “Ruvido cuore”, “Pensami cielo”, “Una strada provvisoria” e “Anni luce (e? già Natale)”.
Paolo Bianchi è stato già protagonista con la sua interpretazione in “Domani” di Amedeo Minghi (nell’album “La bussola e il cuore”). La sua prima incisione risale però al 2013 con “Il mio perdono”; la qualità indiscussa della canzone e della sua interpretazione valgono il “battesimo” alla Sala il Carroccio in Campidoglio e ad un live all’Antico Caffè Greco di via Condotti in Roma in occasione della Giornata mondiale della poesia.
Sempre con la complicità di Niccolò Carosi ha firmato “In punta di donna” tema conduttore di Viola del pensiero (in onda su Rai1), cortometraggio per la regia di Fabrizio Nardocci, premiato per la migliore colonna sonora.
Paolo Bianchi è anche art director e autore di installazioni multimediali esposte in più occasioni in luoghi di prestigio fra cui Palazzo Albrizzi-Capello a Venezia, Castello di Torre Alfina in provincia di Viterbo, The Line -Contemporary Art Space di Londra e Area Contesa Arte in Via Margutta a Roma.
Nel 2023 è prevista l’uscita in digitale e in versione cartacea del libro Io non sono più che chiude il cerchio di questo progetto multimediale.
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