Roma: Sabato 10 dicembre, presso l’Auditorium della Chiesa di Scientology di Roma e
Mediterraneo Via della Maglianella n. 375, L’Associazione Arte e Cultura per i Diritti Umani
Onlus, ha presentato: “UNITI IN DIFESA DEI DIRITTI UMANI” CONfronto e CONdivisione nel
74° ANNIVERSARIO DELLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI.
In questa serata si è voluto dare un Valido Riconoscimento, con la nomina di Difensore dei Diritti Umani 2022, a Chi con il lavoro costante di tutti i giorni, nella propria area, fa la differenza per salvaguardare e tutelare i Diritti Umani.
Il premio è alla sua seconda edizione e quest’anno va a: Annalisa Insardà attrice, Nando Morra attore- regista, Maria Antonietta Rea scrittrice, Gemma Vecchio Presidente dell’associazione Onlus Casa Africa, Wael Abu Ruq’a laureando in medicina e Dr Hakim Nesrat fisioterapista oltreché alle studentesse Gaia Casillo, Chiara De Cristofano, Annachiara De Vito, Giada Maria Del Sordo, Dalila Siniscalchi insieme ai docenti Daniela Pantera e Alessandro Sarno.
E’ stato un pomeriggio molto coinvolgente per la varietà e ricchezza dei contenuti. Le studentesse hanno partecipato attivamente all’evento, condotto dall’eclettico Paolo Bonini, interagendo con i vari protagonisti. Il tutto impreziosito dalle eleganti note musicali eseguite dal vivo da Maurizio De Simone e Alex Strappa.
Maria Antonietta Rea ha presentato il libro “UNO e 50”. L’autrice si è soffermata sul valore della storia e ha colto l’occasione per invitare le nuove generazioni a non perdere i contatti con quello che è già stato vissuto, in modo che non debba ripetersi più. Ha invitato i ragazzi a riscoprire il valore dei documenti cartacei e fotografici, materiali che le hanno permesso di ricostruire la storia del protagonista del libro.
Gemma Vecchio ha sensibilizzato la platea sul tema dell’immigrazione. I romani dicevano “un
nome un destino”. Gemma come una gemma porta la luce della speranza a quelle persone che
abbandonano l’Africa, la loro terra d’origine, per inseguire un sogno di opulenza che dovrebbero trovare qui da noi lontano dai loro affetti. Purtroppo a volte quel sogno non si realizza. Ed è qui che interviene Gemma. Vive in Italia dal 1979 e aiuta con risorse raccolte faticosamente tutti coloro che hanno bisogno di un pasto, di un tetto e di una professionalità per inserirsi nel mondo del lavoro, donando loro la speranza di una strada verso la dignità e l’integrazione in Italia. Grazie alla preparazione di cibo e alla distribuzione di beni alimentari a chi non ne ha, ai corsi di lingua italiana
o professionali, Gemma, tra le tante persone di buona volontà, risplende quale esempio di chi rende ogni giorno i diritti umani una realtà.
Wael Abu Ruq’a e Hakim Nesrat si occupano dell’integrazione di quei ragazzi che aderiscono al progetto dell’Istituto Italiano Interculturale. Wael, che da sempre è immerso nella doppia cultura italo-palestinese, è il responsabile formativo della community con l’obiettivo di far integrare al meglio i ragazzi palestinesi con gli studenti italiani che alloggiano nella stessa struttura.
E’promotore di diverse attività ludiche di integrazione come Cineforum / Cene interculturali / Gite culturali in giro per la nostra città, Museo a cielo aperto ecc.
Wael e Hakim seguono anche l’ingresso dei giovani palestinesi nelle università, supportandoli nelle pratiche burocratiche e nel superamento delle prime difficoltà, non facendoli mai sentire soli e senza sostegno.
“Nel mio piccolo”, dice Wael, “cerco di dare aiuto e la soddisfazione di vederli riuscire mi riempie l’anima”.
Nando Morra riceve la nomina per la funzione didattica che svolge il cortometraggio “Il seme
della speranza” (produzione Rampa Film) da lui diretto. Il corto è stato insignito di vari premi in tutto il mondo ed ha ottenuto il prestigioso riconoscimento “Miglior Film Cinema e Scuola” al Montecatini International Short Film Festival. La sua opera ha appassionato il
pubblico dei massimi festival internazionali, e sta coinvolgendo anche i più piccoli grazie ai messaggi che proclama. Si tratta di un vero contributo contro il Bullismo, che oggi più che mai miete molte vittime. La sua proiezione ha commosso l’intera platea che lo ha omaggiato con lunghi applausi.
Annalisa Insardà, passionale e coinvolgente il suo intervento. L’attrice ha invitato a continuare a cercare la verità delle cose che accadono, perché solo la verità rende liberi e uguali. Ha ripercorso il valore del teatro come strumento nobile e cassa di risonanza delle emarginazioni e delle assenze di diritti. Ha narrato il suo costante impegno contro la mafia e contro tutte le mafie che invadono anche silenziosamente e quotidianamente i nostri ambienti. Toccante il video clip di Vittoria Iannacone e Annalisa Insardà – La regina nuda – Lì Dove la mafia non può arrivare-.
Anche la proiezione del video clip ha raggiunto il cuore degli ospiti, che hanno ammirato la bravura e professionalità di Annalisa che dice:
“Il nostro lavoro non è notorietà bensì missione, vocazione. Non è esibizione ma rappresentazione della vita. Un lavoro estremamente delicato e pieno di responsabilità.
Legalità è un termine che mi fa paura. Legale, in alcuni Paesi, è lapidare le adultere, impiccare gli omosessuali, fucilare i dissidenti. Preferisco dire giustizia sociale, preferisco riferirmi alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Le regole non precedono l’uomo, ma “normano” le esigenze delle comunità che non restano mai immutate nel tempo, e dunque anche la legge ha uncarattere transeunte che deve essere recepito e metabolizzato da tutti. La più grande libertà èesattamente questo: rispettare le leggi che
garantiscono la libertà. Una sintesi così semplice e definitiva mi sembra non sia stata ancora raggiunta. Non mi resta che continuare a lavorare perché sia così.”
Un caloroso riconoscimento è stato dato alle studentesse Gaia, Chiara, Anna Chiara, Giada e Dalila accompagnate dai docenti Prof.ssa Daniela Planeta e Prof. Alessandro Sarno, che hanno ricevuto la Nomina di difensore dei Diritti Umani con la consegna di targhe e pergamene.
E’ intervenuto il Presidente comunale dell’AVIS che ha ringraziato la Chiesa di Scientology che da oltre 3 anni collabora per garantire il diritto alla Vita attraverso la Donazione del sangue dei Ministri Volontari di Scientology. La donazione avviene 2 volte l’anno in tutte le sedi italiane. Raniero ha voluto ricordare che il prossimo appuntamento su Roma sarà presso la sede di Via della Maglianella 375 Sabato 17 dicembre.
Durante la serata sono stati proiettati i video sui Diritti Umani, realizzati dalla Fondazione Internazionale Youth for Human Rights con sede a Los Angeles. Questi video, di facile comprensione per ragazzi ed adulti, fanno vedere come risolvere i problemi quotidiani
attraverso l’applicazione dei 30 articoli della Dichiarazione Universale. Il materiale didattico consistente in video, opuscoli e guida per gli insegnanti, è tradotto in oltre 18 lingue ed è parte integrante della più vasta Campagna non governativa nel campo dei Diritti Umani patrocinata dalla Chiesa di Scientology.
Ci si è riuniti nella diversità per far sì che i Diritti Umani diventino una realtà e non un sogno idealistico come ci ricorda LR Hubbard, fondatore della religione di Scientology.
La serata si è conclusa con la condivisione di idee e di progetti per il futuro. Il tutto accompagnato da un ricco buffet. Erano presenti rappresentanti di istituzioni e personalità del mondo Religioso, Artistico, Culturale, nonché dell’Istruzione e del Volontariato. Graditissima la presenza di amici e prezioso l’intervento di tutti i collaboratori.
Per info:
Cell. +393290305751
https://it.youthforhumanrights.org/
https://www.scientology-roma.it/