Un volume che esplora, con rigore storico e scientifico, l’era del cinema tedesco per eccellenza: ovvero, il periodo aureo compreso tra i primi decenni del Novecento.
“Il testamento fantastico. Cinema espressionista tedesco (1913 – 1935)” è il titolo del saggio critico di Antonio La Torre Giordano, che offre al lettore l’analisi di un’epoca certamente animata da forti contraddizioni ma essenziale per la lettura e la comprensione di molte coordinate del film e del pensiero contemporaneo.
Con oltre cento illustrazioni, il volume dello storico del cinema e critico cinematografico, analizza quarantatré pellicole espressioniste ed altre angolature tematiche.
“Il cinema espressionista tedesco d’ideazione fantastica – spiega l’autore – è lo specchio fecondo in cui si riflette e si infrange un elettrizzante e precario clima creativo, sul quale si estende la lunga ombra nera della catastrofe”.
“Dalla fine dell’impero guglielmino e fino all’avvento del nazismo – prosegue – il cinema di Weimar non guarda al mondo con occhi militaristi e dominanti, ma con uno sguardo pacifico e cosmopolita aperto a qualunque suggestione e contaminazione culturale”.
Sono anni in cui la capitale culturale europea è Berlino e non Parigi: la fioritura di antinomie e conflitti sociali passa in secondo piano rispetto agli impeti espressivi che cercano un futuro a misura di desideri e necessità comunitarie.
Edita da Lussografica per la collana Cinefocus, l’opera si inserisce nell’ambito di Archeologia del Cinema 2022, attività che rientra tra le azioni portate avanti da “ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema”- che vede alla direzione Antonio La Torre Giordano – con l’obiettivo di acquisire, archiviare, conservare, catalogare, digitalizzare, studiare e rivitalizzare cimeli, materiali cinematografici audiovisivi e cartacei con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura.
Un intervento culturale di vaste proporzioni che, al proprio interno, non annovera soltanto la Sicilia, come testimonia la pubblicazione dedicata al cinema espressionista tedesco.
Lo sguardo volge anche verso quei territori, come la Germania, che fornirono un contributo focale nell’affermazione della settima arte quale elemento di spicco nella vita culturale di tutti i tempi.
Lo scenario storico di riferimento del volume è legato al crollo dell’Impero tedesco e del kaiser Guglielmo II, assiduo frequentatore di Palermo e del patriziato cittadino durante la Belle Époque.
Il panorama sociale e culturale dell’epoca, attraversato da molteplici fermenti, era caotico ma fertile: vivacità, libertà e creatività furono i tratti dominanti di una produzione cinematografica che seppe innalzare il cinema al livello più alto della vita culturale, politica e sociale della Repubblica di Weimar, giungendo a rappresentare il magnete di aggregazione di tutte le correnti artistiche così come di tutte le tensioni civili.
Un nuovo, fondamentale tassello nel percorso divulgativo di “ASCinema”, istituzione archivistica riconosciuta nel 2020 Bene culturale d’interesse nazionale e organismo d’interesse storico particolarmente importante con il decreto 88/2020 del Ministero della Cultura e iscritta, a partire dal 2021, nel registro nazionale delle onlus.