I risultati dell’indagine sono stati presentati dal Forum per la Finanza Sostenibile in occasione delle Settimane SRI. Lorenzo Vangelisti: “Sostenibilità fondamentale per ottimizzazione e solidità dei portafogli”.
Lorenzo Vangelisti: i risultati della ricerca ItaSIF su investimenti sostenibili e Fondazioni Bancarie
I criteri ESG risultano ormai centrali nelle scelte di investimento delle Fondazioni di origine bancaria. È quanto emerge dalla ricerca condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile e presentata dall’associazione lo scorso 22 novembre in occasione delle Settimane SRI, la più importante rassegna italiana sul tema. Presente all’evento anche Lorenzo Vangelisti, Founder e CEO di Valeur Group, che ha sostenuto lo studio ItaSIF insieme a DPAM, LGIM e Natixis Investment Managers. Giunta alla terza edizione, la ricerca quest’anno è stata realizzata in collaborazione con Acri e MondoInstitutional e ha visto la partecipazione di 36 Fondazioni di origine bancaria. I numeri evidenziano lo stretto rapporto tra investimenti sostenibili e attività filantropica. L’81% degli enti ha infatti dichiarato di investire seguendo criteri di sostenibilità e di questi 21 sono Fondazioni grandi e medio-grandi, con una gestione complessiva di €34,7 miliardi, che equivale al 78% del totale attivo delle Fondazioni inserite nell’indagine. Oltre alla coerenza tra ESG e finalità istituzionali (citata da 24 enti), a spingere le Fondazioni anche la possibilità di ottenere ritorni finanziari con un impatto positivo a livello socio-ambientale (21), nonché una gestione più efficace dei rischi finanziari (8).
Lorenzo Vangelisti: “Studio ItaSIF dimostra l’attenzione delle Fondazioni ai criteri ESG”
“La sostenibilità degli investimenti risulta un fattore sempre più fondamentale per l’ottimizzazione dei portafogli e contribuire alla loro solidità – ha commentato il CEO di Valeur Group Lorenzo Vangelisti – la ricerca sottolinea come questo aspetto sia ampiamente compreso dalle Fondazioni di origine bancaria”. Nonostante l’interesse per gli investimenti sostenibili sia in netto aumento (+84% rispetto alla prima edizione dello studio), restano alcune criticità che ne limitano la diffusione, tra cui la complessità nella misurazione degli impatti ambientali e sociali legati agli investimenti, la scarsità di dati ESG affidabili e soprattutto standardizzati e l’assenza di certificazioni contro il fenomeno del cosiddetto greenwashing. Oltre a Lorenzo Vangelisti, è intervenuto in rappresentanza di Valeur Group anche Nicola Mauri, Chief Investment Officer: “Le Fondazioni che ancora non applicano alcuna strategia di investimento sostenibile potrebbero avvicinarcisi cominciando a considerare nelle loro politiche dei valori universali di riferimento che possano includere anche aspetti ambientali, sociali e di governance – ha dichiarato – È evidente, però, per attivare questo cambiamento importante il mercato e la finanza hanno bisogno del sostegno dei governi, necessari per la transizione”.