Un trasloco, anche con il pancione, non è un’impresa impossibile: basta seguire i consigli degli operatori sanitari e degli esperti delle ditte specializzate, come La Margherita, che da sempre ha a cuore il benessere e la soddisfazione dei propri clienti.
Milano, gennaio 2023 – Traslocare in gravidanza: per alcune coppie può sembrare l’incipit di un incubo, ma in realtà il trasloco è un’operazione che può essere effettuata anche con il pancione. L’importante, come sottolineano gli esperti de La Margherita, società con sede nel milanese specializzata in sgomberi e traslochi, è adottare alcuni accorgimenti utili.
Innanzitutto, prima di affrontare un trasloco in gravidanza occorre chiedere il parere degli operatori sanitari che stanno seguendo la donna nel proprio percorso, ovvero ostetriche e/o ginecologo. Non tutte le gravidanze sono uguali: alcune donne non manifestano particolari disturbi e portano avanti una gestazione fisiologica; altre invece sono più a rischio, ragion per cui a loro si raccomanda di stare a riposo ed evitare situazioni di stress.
In ogni caso, riconoscere i propri limiti è fondamentale per poter traslocare anche quando si è in dolce attesa: se ci si sente stanche o troppo stressate, è meglio fermarsi e prendersi una pausa, delegando agli altri i compiti da svolgere. Affidare il trasloco a una ditta specializzata e pianificare tutto con largo anticipo permetterà di affrontare la situazione essendo più sicure e preparate.
Anche se ci si rivolge a professionisti del settore, bisogna comunque prestare attenzione ad alcuni aspetti: per esempio, se nella vecchia casa o in quella nuova sono presenti scale, si raccomanda di salirle con calma, fermandosi se ci si sente affaticate. Da non trascurare anche gli aspetti legati alla pulizia: un trasloco comporta necessariamente polvere e sporco e spesso sono gli stessi proprietari o inquilini della nuova casa che si assumono l’onere delle pulizie; se sono coinvolte donne in gravidanza, si consiglia di utilizzare prodotti per la pulizia che non contengano sostanze nocive, in modo da poter lavorare – sempre, naturalmente, che ci si senta abbastanza in forze per farlo – garantendo la totale sicurezza a sé stesse e al piccolo che si porta in grembo.