Il toccante brano del cantautore veneto per il 27 gennaio
Non ci dovrebbe essere un solo giorno dedicato alla Memoria, ma un ricordo quotidiano trasmesso da padre a figlio.
Stazione Centrale di Milano. Al binario 21, un binario nascosto, un rappresentante della RSHA (Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich) attende gli ebrei milanesi destinati al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Inizia così la deportazione nei campi di concentramento.
“BIRKENAU – Unter dem blau” (trad. sotto il cielo blu), racconta questo momento. Umiliazioni, sofferenze, botte e la prigionia che prima deperisce i corpi e poi uccide. Il pigiama a righe e gli zoccoli, il lavoro in condizioni disumane per far funzionare la «Fabbrica della morte» (cinque camere a gas, cinque forni, camere di tortura e camere di esperimenti). La ferocia dei nazisti e la fatica, dodici ore di lavoro nel gelo dell’Inverno polacco, poi l’unico pasto della giornata: una fetta di pane da 125 grammi e un litro d’acqua sporca chiamato minestra.
Etichetta: Self
Sergio Borsato nasce in Svizzera nel 1962. Figlio di immigrati veneti, trascorre la sua infanzia in parte con i nonni paterni, a Cartigliano – un ridente paesino delle campagna veneta alle porte di Bassano del Grappa situato sulle sponde del fiume Brenta – e in una piccola cittadina svizzera vicino a Zurigo.
A 6 anni inizia a suonare l’armonica a bocca e a 10 il padre gli regala la prima chitarra, una sei corde spesso a cinque… Pink Floyd, Eagles, America, Crosby e gli italiani De Andrè, Bubola, De Gregori, Guccini, Bertoli, Vasco lo accompagnano. Inizia a scrivere la prime canzoni nel 1978, all’età di 16 anni. A 18 anni inizia a frequentare circoli filologici locali e, a Bassano del Grappa, conosce e frequenta il poeta scomparso Gino Pistorello con il quale inizia un interscambio di idee linguistiche e culturali. Prende coscienza che il Veneto è una lingua di trasferimento e di appartenenza e inizia a scrivere le prime canzoni in coiné Veneta. Collabora con vari gruppi musicali locali e nel 1986-87 si avvicina a gruppi che perseguono finalità autonomiste ed indipendentiste ed è in questo ambiente che nascono le prime idee musicali. Borsato riesce comunque a destare l’attenzione degli addetti ai lavori. Nel 1999 inizia il suo primo tour musicale che lo porta in 15 città, pubblicando in seguito l’album “live tour 1999”. Nel 2001 con la nuova casa di produzione musicale indipendente Daigo Music Italia srl dà vita al primo grande progetto discografico “La strada bianca”. La scelta dei musicisti ricade su nomi di maggior prestigio nazionale ed internazionale quali Andrea Braido alle chitarre (Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Mina, Celentano, etc), Massimo Varini, alle chitarre (Nek, Laura Pausini, etc), Davide Ragazzoni alla batteria (Branduardi), Stefano Olivato al basso (Patty Pravo), oltre ad una serie di musicisti molto bravi tra i quali Marco Fanton (chitarre) e Alessandro Chiarelli (violino). Nel 2003 Sony Music Italia, ascoltato l’album, avvicina l’artista e decide di distribuirlo in tutta Italia e all’estero con un contratto in esclusiva: Germania, Svizzera, Francia, Stati Uniti, etc. L’album, che desta molto interesse anche da parte della stampa internazionale, viene recensito tra l’altro su America Oggi, il piú importante quotidiano americano dedicato agli italiani all’estero, oltre che su varie testate nazionali. Rai 2, nel settembre 2004, lo vuole come ospite al Follia Rotolante Tour, nella tappa di Lido degli Estensi Il primo singolo dell’album “La strada bianca” viene programmato da numerose emittenti radiofoniche italiane.
Nel 2008 è fra gli autori “Freedom” programma di Rai 2 interamente dedicato alla musica, in onda in seconda serata (a mezzanotte e quaranta).
Nel 2022, dopo circa 15 anni di pausa, Borsato ritorna con un nuovo singolo, “La bambina di Kiev” che anticipa il nuovo album “Liberi e Forti” la cui pubblicazione è prevista nel 2023.
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