Il private banking di Banca Generali e il ruolo del consulente finanziario

Private banking, come nasce e a chi è rivolto il servizio: Andrea Ragaini, Vice Direttore Generale di Banca Generali, ne ha parlato con Marco Montemagno nell’ambito del progetto EduFin 3.0.

Ragaini (Banca Generali): “Scopo del private banking è interpretare i bisogni specifici dei clienti

Termini come “private banking”, “servizi private” o “clienti private” sono ormai da tempo entrati a far parte del vocabolario di banche e istituti finanziari. Ma cos’è il private banking e a chi si rivolge? Domande alle quali ha risposto il Vice Direttore Generale di Banca Generali, Andrea Ragaini, durante un’intervista di Marco Montemagno per EduFin 3.0, progetto di educazione finanziaria lanciato dall’Istituto con l’obiettivo di diffondere una cultura positiva verso il mondo degli investimenti. Per private banking, ha spiegato Ragaini, si intende “un servizio di qualità che ha l’obiettivo di gestire, guidare e supportare la ricchezza a partire dalla gestione di un portafoglio con servizi e un’offerta dedicata a famiglie e imprenditori con l’obiettivo finale di preservarla, indirizzarla verso i propri progetti di vita e poi tramandarla alle nuove generazioni”. Servizio che si rivolge in particolare alla clientela con una ricchezza finanziaria disponibile superiore ai 500mila euro e bisogni patrimoniali sofisticati.

Banca Generali: private banking, una questione di fiducia

Diffusosi in Italia negli anni ’90, il private banking rappresentava un piccolissimo segmento del mercato bancario, mentre oggi ne è una parte rilevante, spiega il Vice DG di Banca Generali: “Oggi in Italia sono circa 650mila le famiglie che hanno un patrimonio finanziario disponibile superiore ai 500mila euro, circa il 3%. Se invece parliamo di ammontare di ricchezza complessiva in Italia ci sono circa 3.600 miliardi di ricchezza finanziaria disponibile e il private banking cuba poco più di mille miliardi”. Se da queste cifre si esclude la liquidità, a conti fatti, sottolinea Ragaini, il private banking rappresenta circa il 50% della ricchezza investita dalle famiglie italiane. Punto di forza e caratteristica distintiva del servizio è la figura del private banker: “Il concetto di fondo è avere un interlocutore di fiducia, tuo, privato, che ti accompagna nel mondo degli investimenti. Ma è solo il punto di entrata perché non si tratta solo di costruire il portafoglio finanziario quanto quello di programmare quelle che sono le esigenze patrimoniali future della famiglia, dal mandare i figli all’università all’acquisto di immobili”. In uno scenario estremamente complesso come quello attuale, tra mercati sempre più volatili, inflazione e aumento dei tassi di interesse, il modello di consulenza svolge un ruolo fondamentale: “La parte più qualificante del nostro lavoro di private banking – conclude il manager Banca Generaliè quello di riuscire a interpretare quelli che sono i bisogni di investimento del cliente e accompagnarlo in questo percorso, che non sempre è agevole e in quei momenti il private banker aiuta a portare razionalità”.