La seconda capitale italiana del marmo se ne compiace: la testimonianza di Alfonso Masselli
Mario Ciampi è il capo della segreteria del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
A renderlo pubblico, il sito web dello stesso Ministero, nella sezione “Ministro – Gabinetto e uffici di diretta collaborazione”.
Docente universitario di storia delle istituzioni politiche e di storia costituzionale, è autore di monografie e saggi sulle trasformazioni della società e della democrazia. Ha diretto alcune fondazioni di cultura politica e osservatori di politiche pubbliche. Consulente in materia di anticorruzione, è stato anche componente di consigli di amministrazione e organismi di vigilanza di imprese ed enti del terzo settore.
Romano di adozione ma apricenese di origine.
Ad Apricena Ciampi visse finché non si trasferì definitivamente a Roma, dove intraprese una fulgida carriera accademica e professionale.
Apricena è una piccola città in provincia di Foggia, ma è famosa in tutto il mondo per la sua “Pietra“. Rappresenta, infatti, il bacino marmifero più grande d’Italia dopo quello di Carrara.
“Il concetto d’impresa e il valore del ‘made in Italy’ sono nel dna degli apricenesi” dichiara Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne del noto gruppo industriale
“Stilmarmo“, che della valorizzazione in tutto il mondo della pregiata “Pietra di Apricena” ha fatto il suo mantra, anche caldeggiando l’attivazione, proprio ad Apricena, di “corsi master” del Politecnico di Bari, con cui il gruppo industriale condivide importanti progetti di ricerca e sviluppo.
“Navigando sul sito web del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ho appreso la nomina di Mario Ciampi a capo della segreteria ministeriale. Leggere il suo nome tra le figure apicali del gabinetto del Ministro Urso mi ha emozionato non poco”, aggiunge Masselli, lasciandosi andare nei ricordi.
“Conosco Mario e la sua stimatissima famiglia molto bene. Da ragazzi, io e Mario alle discoteche preferivamo l’elegante salotto dello storico bar della sua famiglia. Il sabato sera ci incontravamo lì ed era un piacere parlare di letteratura, di storia, di filosofia e di arte, cosa che ai giovani d’oggi suggerirei di fare. Ci divertivamo anche a teorizzare scenari democratici innovativi. Ci piaceva pensare ad una ‘politica dialogante’, concetto che poi Mario, da accademico, sviluppò nei suoi saggi. L’ultima piacevolissima serata ‘a modo nostro’ risale all’agosto di ventiquattro anni fa. Mario mi invitò a cena a Rodi Garganico. Insistetti perché pagassimo il conto ‘alla romana’, ma non ci fu verso. Gli devo ancora una cena” ricorda col sorriso Masselli.
E conclude: “Sinceramente non mi ha sorpreso la nomina di Mario Ciampi a capo della segreteria di un dicastero così importante per il futuro del nostro Paese. Mi ha, invece, sorpreso come ciò non sia avvenuto molto tempo prima. L’Italia e le sue istituzioni hanno bisogno di figure come Mario Ciampi, con cui pubblicamente mi congratulo, augurandogli buon lavoro”.