Borse europee, prevale la prudenza dopo l’inflazione USA

È arrivato il giorno del dato macroeconomico più atteso della settimana, che però ha finito soltanto per confermare le incertezze sulle borse europee.
Negli Stati Uniti l’inflazione è calata, ma non quanto si aspettavano gli esperti. Ciò vuol dire che gli scenari relativi alle prossime mosse della Federal Reserve sono ancora avvolti nel dubbio.

Cosa è successo sulle borse europee

mercati-trading-finanza-borsa-wallstreetIn questo contesto non deve stupire il fatto che le borse europee abbiano chiuso tutte quante attorno alla parità o quasi. E dire che un piccolo slancio era arrivato dalla crescita della Eurozona nel quarto trimestre, nonché da confortanti report riguardo al mondo del lavoro.
Ma a pesare di più è stato senza dubbio il dato sull’inflazione statunitense.

Il bilancio della giornata

Alla fine di una giornata assai nervosa, il listino di Milano ha chiuso con un rialzo dello 0,22% sul FTSE Mib, che termina la sua corsa a quota 27498 punti. Avanza a piccoli passi anche il FTSE Italia All-Share, che sale a 29.678 punti.
Il resto delle borse europee ha chiuso con un andamento blando. Ad esempio il DAX di Francoforte a fine giornata segna -0,1% (giornata magra per chi fa tecniche di scalping 5 minuti), mentre Londra addirittura finisce a +0,04%. Anche Parigi termina attorno alla parità. Listino che ha strappato un piccolo rialzo è stato Madrid, +0,61%.

I dati di Milano

Piazza Affari ha visto gli investitori scambiare un controvalore di titoli pari a 2,29 miliardi, in deciso ribasso (-21,21%) rispetto alla seduta precedente. I volumi scambiati sono passati da 0,77 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,8 miliardi.
Il titolo migliore del listino milanese è stato Tenaris, +2,11% seguito a ruota da Saipem, +1,80%.
Giornata positiva anche per UniCredit, che avanza dell’1,32%.
Le vendite hanno invece colpito Iveco, -2,37%, sul quale si sono addensate le prese di profitto dopo la corsa degli ultimi tempi.

Flash dagli altri mercati

Il dato sull’inflazione statunitense se ha frenato le borse europee, ha fatto altrettanto anche sul mercato valutario. Il cambio tra euro e dollaro infatti si è mosso poco, rimanendo attorno quota 1,07 ed i trading con i volumi forex sono stati molti blandi.
Poco movimento anche sul prezzo dell’oro e prevale la cautela anche sul mercato petrolifero.