Orlando 11-18 Febbraio 2023 | Si è concluso il 75° congresso scientifico annuale dell’Accademia Americana di Scienze Forensi (AAFS, American Academy of Forensic Sciences) tornato in presenza dopo due edizioni da remoto per effetto della pandemia da Covid19. Numerosissimi gli esperti internazionali e una folta partecipazione di oltre 150 italiani provenienti per lo più da altre Università italiane. La Sezione di Medicina Legale dell’Università di Torino presente, come ogni anno, con la delegazione guidata dal professore Giancarlo Di Vella, ordinario di medicina legale, si è distinta per il concreto apporto scientifico in tema di indagini sui decessi perinatali (l’uso della micro TAC nello studio fetale-neonatale, dr. Francesco Lupariello), di formazione medico legale (impiego dell’apparecchio digitale Anatomage, prof. Emilio Nuzzolese), di criminologia (dr.ssa Caterina Bosco), di istopatologia forense, di casistica del settorato torinese, di etica professionale e altre tematiche ancora riscuotendo apprezzamenti e ampi consensi internazionali.
Per la delegazione della Medicina Legale Universitaria di Torino il congresso è stata occasione per corroborare i rapporti di collaborazione internazionale preesistenti e per attivare anche nuovi accordi bilaterali per la didattica, oltre che per la ricerca, ovvero con colleghi di istituzioni del Brasile, del Perù, dell’Etiopia, dell’India e della Malesia.
Molto proficua anche la partecipazione nel gruppo di lavoro internazionale delle Scienze Forensi Umanitarie, al quale gruppo è stata offerta la possibilità di partecipare al corso sull’identificazione delle vittime di disastri di massa, attivato nuovamente in questo anno accademico e che si svolgerà a Torino nei mesi di maggio e giugno.
“La costante condivisione di esperienze e di progetti di ricerca di respiro internazionale rappresenta per la Sezione di Medicina Legale dell’Università di Torino l’occasione per offrire e ricevere quei contributi imprescindibili per il progresso nella formazione dei futuri medici legali affidata a questa Università”, ha commentato con soddisfazione il prof. Di
Vella.