Con l’aumento dell’interesse per la salute mentale, la domanda per i servizi degli psicologi è in costante aumento (ricordiamo il bonus psicologo). Ma quanto guadagna uno psicologo in Italia? In questo articolo, esploreremo i dati su quanto guadagnano gli psicologi e cosa influisce sulla loro retribuzione.
Qual è la media dello stipendio di uno psicologo?
Secondo i dati pubblicati dall’Istat, uno psicologo in Italia può guadagnare mediamente tra i 1.200 e i 2.500 euro al mese. Questa retribuzione varia a seconda di vari fattori, come l’esperienza, il settore di specializzazione, l’ubicazione geografica e il tipo di contratto.
Un altro studio ha analizzato la retribuzione di uno psicologo in Italia, rivelando che la retribuzione media annua varia tra i 18.000 e i 42.000 euro. Inoltre, lo studio ha anche scoperto che gli psicologi che lavorano come dipendenti di un’organizzazione guadagnano mediamente di più rispetto a quelli che lavorano come liberi professionisti.
Quindi dobbiamo subito fare una distinzione quando parliamo del lavoro dello psicologo e capire che si può svolgere in due modalità differenti:
- Psicologo dipendente di Ente (assunto tramite concorso pubblico o no)
- Psicologo Libero professionista con studio proprio
Scopriremo che alla fine i loro guadagni medi si equivalgono, e che anzi lo psicologo dipendente ha un guadagno maggiore del collega.
Quali fattori influenzano lo stipendio di uno psicologo?
Come menzionato in precedenza, diverse cose influenzano la retribuzione di uno psicologo. Di seguito, verranno approfonditi alcuni di questi fattori.
L’esperienza
L’esperienza è uno dei fattori più importanti che influenzano la retribuzione di uno psicologo. In generale, gli psicologi con maggiore esperienza e competenze guadagnano di più rispetto ai neolaureati. Tuttavia, è importante sottolineare che la retribuzione non è direttamente proporzionale all’esperienza.
Il settore di specializzazione
La specializzazione di uno psicologo può influenzare la sua retribuzione. Ad esempio, gli psicologi che si specializzano in neuropsicologia, psicologia forense o psicologia dell’età evolutiva hanno uno stipendio maggiore (perché maggiore è la richiesta di questi professionisti) a quelli che si specializzano in altre aree.
L’ubicazione geografica
La retribuzione di uno psicologo può variare a seconda della regione in cui lavora. Ad esempio, gli psicologi che lavorano in grandi città come Milano e Roma possono guadagnare di più rispetto a quelli che lavorano in città più piccole o in zone rurali.
Il tipo di contratto
Il tipo di contratto che uno psicologo ha influisce sulla sua retribuzione. In generale, gli psicologi che lavorano come dipendenti guadagnano di più rispetto a quelli che lavorano come liberi professionisti. Tuttavia, i liberi professionisti possono avere maggiori opportunità di crescita professionale e di guadagno a lungo termine. I liberi professionisti possono avere un cachet orario che parte dalle 30-40 € all’ora per arrivare a superare le 100€ all’ora: ovviamente a questi importi ivati va decurato tutto quello che riguarda le tasse.
Guadagnare come psicologo con uno studio privato
Aprire uno studio privato come psicologo è una possibilità che molti valutano, e spesso lo fanno in condivisione con altri professionisti: in questo caso si parla appunto di studio professionale.
Un professionista che apre uno studio privato può guadagnare mediamente tra i 25.000 e i 70.000 euro lordi all’anno, con un fatturato medio intorno ai 50.000 euro. Tolte le spese vive e la tassazione, come possiamo immaginare questi importi si allineano perfettamente a quelli di uno psicologo assunto in un’azienda o un’Ente.
Quello che si evince quindi è che in realtà lo stipendio medio di un psicologo non sembra così alto, almeno nella media della realtà italiana. I grandi guadagni sono per ora appannaggio dei professionisti più noti che risiedono a Milano e Roma.