Il cardano è un giunto che fa parte dell’albero motore di una moto. Uno snodo fondamentale tra tutti gli ingranaggi delle due ruote, che permette la trasmissione del movimento. La celebre energia cinetica.
Non state leggendo una rivista meccanica, e non è questa la sede in cui vogliamo parlarvi del nuovo centauro che sbaraglierà la concorrenza sul mercato. Ci piaceva introdurre l’argomento, dall’origine del nome di questo trio romano: gli Overcardano.
Perché l’energia cinetica è un po’ alla base della vita in quanto tale, ed è bella l’idea che il concetto di movimento sia anche alla base di un discorso musicale. Come se ognuno dei facenti parte del progetto discografico fosse un cardano di quel meccanismo che è la band stessa. Del resto, la musica è un “motore immobile” che genera spostamento in chi ne viene irradiato. La trasmissione dell’energia, l’intensità musicale, diventano un mantra, dei “concetti missione”.
E il divertente rimando al cognome del leader e principale autore del gruppo, Maurizio Cardaci, sono lì a certificare il nome della band. E siccome la vitalità è tanta, il suffisso Over, rimarca ancora meglio il concetto: Overcardano.
Mondo Sonoro
L’idea del mondo musicale di riferimento è presto detto: “Rock and Synth” ovvero classic rock con venature Synth-Pop.
Il rock, del resto, è un approdo sicuro, una sorta di isola felice in un mare fatto di onde musicali spesso anonime e prevedibili. Gli Overcardano, no: vogliono essere una sorpresa nella certezza. Perché si ispirano ai grandi poeti del rock con uno sguardo puntato al futuro. Un flusso di immagini in cui le chitarre rock si fondono con una serie di suoni synth, il tutto vestito da una sezione ritmica salda e ben sostenuta.
“Sta Cambiando il Vento” il singolo
Il charlie dà il 4, allacciate le cinture che si parte subito spediti.
Così dicono i batteristi quando introducono il tempo affidandosi al solo charleston in stile AC/DC.
C’è una intensità puramente rock alla base di Sta Cambiando il Vento, che sintetizza perfettamente la religione stilistica che gli Overcardano hanno deciso di professare.
Le radici nella storia della musica emergono proprio nella citazione consapevole. Bob Dylan negli anni ’60 dimostrò di essere una sorta di Nostradamus del suo tempo con il capolavoro Times they are a-changing. Il Menestrello di Duluth annusò nell’aria, percepì che qualcosa stava cambiando. I grandi mutamenti sociali che sarebbero avvenuti nella società negli anni ’60 furono preconizzati dal poeta del folk americano.
Sulla scia di quel momento storico, e omaggiando questa canzone iconica sin dal titolo del loro nuovo singolo, con “Sta Cambiando il Vento” gli Overcardano percepiscono nell’aria una analogia: il “sentore di un sentire” comune rivolto al cambiamento. L’idea è che il mutamento nasca dal mondo interiore delle persone del nostro tempo, e ovviamente è un auspicio.
L’auspicio che questa atmosfera trovi conferma negli atti e nelle azioni dei più per creare un’onda comune che ribalti la situazione macro-sociale per come la percepiamo oggi.
L’augurio e la speranza risiedono nel desiderio di scoprire che questo vento muti le coscienze e i rapporti sociali, che smuova le persone nell’essere umani, nel senso letterale del termine. Affinché nessuno giri più la testa dall’altra parte facendo finta di non vedere, e prenda bensì posizione. Poiché le disuguaglianze e le discriminazioni non devono e non possono essere più considerate accettabili.
Aspirazione
La prima scintilla della band, risale all’inizio del 2022. Il progetto nasce per amore passionale della musica. Tutti viviamo circondati, volenti o nolenti da onde sonore, e non sempre possiamo scegliercele come vorremmo. Per gli Overcardano, questo trio romano legato da una forte amicizia, l’interesse per le 7 note, è un legame molto più saldo. Trasporto, ardimento, motivo di vita.
Un progetto a misura d’uomo, o meglio a misura di band. Con i parametri che gli stessi artisti si sono autoimposti, senza l’ossessione di assomigliare a questo o a quello, senza l’ansia da prestazione che porta seco la brama di successo e notorietà.
Lo slogan potrebbe essere: “il diritto di esistere musicalmente”, essendo presenti nel mondo della musica con tutta la folle idea di poterlo fare divertendosi.
È bello però avere anche il coraggio di mettersi in gioco.
Carta D’Identità
Il gruppo nasce dal rapporto di amicizia fra tre persone, tre musicisti, tre entità che costituiscono il nocciolo della band.
Maurizio Cardaci voce e chitarre.
Con l’esperienza di anni di serate nei club storici della capitale (per citarne uno su tutti il Big Mama) è l’autore principale dei testi e della musica, di estrazione prevalentemente rock, che esprime sul campo con l’uso di chitarre elettriche ed acustiche ed è il motore portante del progetto OVERCARDANO.
Gianluca Meloni Synth e mixing.
Un artista appartenente al panorama della musica elettronica riconosciuto a livello internazionale grazie al progetto “LAERTES” (in particolar modo Giappone e Germania) in cui compone e produce musica che spazia dalla Deep Techno all’ambient Music, con incursioni anche nella Minimal e nell’House Music. Un producer e Sound designer tra i più validi ed esperti nel panorama Tecno elettronico, che contribuisce fornendo l’apporto di sonorità Synth e moderne, occupandosi anche del mixing e del suono finale dei brani di OVERCARDANO.
Fabrizio Gallina al basso e arrangiamento batteria e percussioni.
Bassista con esperienza pluridecennale in svariate band romane (una tra le più storiche, gli Emporium) attivo nell’ambiente dei locali romani dalla fine degli anni ’80. Con esperienze musicali che spaziano tra diversi generi, dal pop al Rock alla disco- music, al funky, si occupa anche della produzione ed arrangiamento delle parti di batteria e percussioni, costituendo così la spina dorsale ritmica, del progetto OVERCARDANO.