Magasin du cafè – Shardana (MdC Productions)
Nelle note di presentazione del disco loro stessi si autodefiniscono world music. A me invece viene in mente più il concetto di prog. Ma non il prog delle band fricchettone tipo Marillon. Loro potrebbero essere una sorta di PFM post moderna. Se Pagani infatti fosse nato nello stesso anno della bravissima violinista di Magasin Du Cafè (Giulia Subba) suonerebbe melodie tra l’epico, l’irish e l’orientaleggiante, con una verve (quella di Giulia) che difficilmente saprebbe eguagliare. Se Di Cioccio invece avesse ascoltato qualche disco tribal suonerebbe forse con la forza e l’esuberanza di Alberto Santoru (il batterista della band in questione). Questo non per dire che la PFM fa schifo. E’ per dire che con la cultura multimediale, crisscrossing dei nostri tempi, i risultati sono pi,ù appaganti per la mente. Music to feed your brain cell dicevano The Orb, uno tra i gruppi di ambient techno che coniarono il concetto di ethno techno. Ecco… Shardana è musica per menti aperte, pronte a farsi accompagnare in un viaggio da fermi dalla musica immaginaria di Magasin du Cafè.
Alfonso Nanni