In una recente intervista, Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha parlato dei piani di investimento del Gruppo per i prossimi anni, focalizzandosi sulla transizione energetica e sulla gestione delle terre rare.
Luca Dal Fabbro: investimenti destinati a gestione acque, energia fotovoltaica e gestione rifiuti
Il Presidente Luca Dal Fabbro ha sottolineato che la transizione energetica rappresenta una grande opportunità di sviluppo industriale per l’Europa e per l’Italia, e che il Gruppo Iren sta investendo molto in questo ambito, con un budget di 12,3 miliardi di euro al 2030. Gli investimenti saranno principalmente destinati alla gestione delle acque, all’energia fotovoltaica e alla gestione dei rifiuti. Luca Dal Fabbro ha inoltre sottolineato l’importanza delle terre rare per la transizione energetica e digitale, e ha spiegato che il Gruppo sta investendo molto nel loro recupero. Attualmente, infatti, più del 90% del recupero delle terre rare è controllato da un unico Paese, che non si trova né in Europa né in America. Per questo motivo, l’Europa ha bisogno di pianificare una strategia per il loro recupero: il grande piano dell’Unione Europea che verrà finalizzato nel primo trimestre del 2023 prevede proprio il focus sulle terre rare.
Luca Dal Fabbro: l’importanza del recupero delle acque reflue
“Il Gruppo Iren – ha spiegato Luca Dal Fabbro – sta investendo molto nel recupero delle terre rare, abbiamo in progetto la realizzazione di un impianto ad Arezzo capace di recuperare questi metalli preziosi e stiamo proseguendo gli investimenti già avviati sul recupero delle acque”. La raccolta e il recupero delle acque sono infatti molto importanti per il nostro Paese, visto che solo l’8% – 9% delle gocce d’acqua che cadono sul territorio viene raccolto. L’acqua è una risorsa preziosa che deve essere valorizzata e recuperata, soprattutto per alimentare le campagne italiane, che oggi rappresentano la seconda potenza agroalimentare d’Europa. L’intervista a Luca Dal Fabbro ha evidenziato l’impegno del Gruppo Iren nella transizione energetica e nella gestione delle risorse naturali, tra cui le terre rare e l’acqua. L’obiettivo è quello di sviluppare “una delle più grandi multiutility in due grandi filoni: uno è la transizione energetica, e l’altro è la transizione circolare, quindi economia circolare”, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione delle risorse del territorio.