Monica Zaffaroni presenta la raccolta poetica “Perduti amori”

Monica Zaffaroni – “Perduti amori”

 

Monica Zaffaroni presenta una raccolta di poesie in cui approfondisce alcune sfaccettature dell’amore, e in particolare il suo essere un sentimento effimero e volubile. Con leggerezza e grazia, l’autrice si avvicina ad amori mai nati, a bugie e tradimenti e all’estasi di una passione fugace; ci regala attimi di evasione dalla dura realtà di una società poco incline al romanticismo.

 

Casa editrice: Caosfera Edizioni

Collana: Riverberi

Genere: Raccolta poetica

Pagine: 74

Prezzo: 10,00 €

 

«Qualcosa aleggia nell’aria, qualcosa aleggia nella stanza, qui alberga la natura selvaggia, qui alberga l’alba dell’umanità e l’inizio dell’amore»

 

“Perduti amori” di Monica Zaffaroni è una raccolta poetica in cui si mostrano i tanti volti dell’amore, un sentimento complesso che può portare alla gioia più intensa ma anche alla sofferenza più atroce. L’autrice canta dell’amore trovato e di quello perduto, di nostalgia per ciò che ci è sfuggito dalle mani e di relazioni sbagliate, in cui si dona il proprio cuore a chi non lo merita, fino a menzionare gli amori pericolosi, ossessivi o addirittura criminali; e ancora i colpi di fulmine che sconquassano l’anima, gli amori bugiardi, quelli fatti di sola attrazione fisica, e perfino i fugaci innamoramenti estivi. E non ci si ferma all’amore passionale: si parla anche di amore filiale, di amore fraterno, di amore per un luogo o per la patria, e anche di amore spirituale.

Monica Zaffaroni presenta liriche delicate ma anche amare; in alcune poesie non c’è neanche l’ombra di una speranza mentre in altre si può avvertire la gentile brezza dell’amore corrisposto, sognato, conquistato. Tra certezze e dubbi, felicità e dolore, soddisfazione e rimpianto, scorrono come un fiume in piena delle liriche ricche di passione, quasi materiche e a volte rabbiose; l’autrice invita il lettore a riflettere sulla natura della vita amorosa, che è sempre un azzardo, una scommessa che probabilmente non si vincerà. L’amore è infatti un sentimento mutevole, ed è proprio nella sua precarietà e fragilità che risiede la sua bellezza, il suo essere un prezioso dono al pari della vita stessa.

L’autrice ci ricorda quindi di cogliere l’attimo, di godere del qui e ora, perché è tutto ciò che abbiamo – «Viviamo l’attimo, cogliamo l’opportunità, non ci riempiamo di rimpianti, oggi sono qui, domani siamo lì, nell’oblio». Ci sarà sempre «un’altra notte per amare ancora, ancora e ancora» così come ci sarà sempre, purtroppo, il tempo del tradimento e dell’abbandono – «Questa canaglia che all’apparir è un docile agnello ti seduce, ti soggioga, ti conturba per un sottil gioco d’interesse. Ma tu non ti opponi, non supponi che un giorno l’illusione svanirà e la canaglia il conto ti presenterà».

 

SINOSSI DELL’OPERA. Storie clandestine, fugaci e brucianti, storie che sopravvivono a un fiato di una candela, storie e storiacce di sesso perverso e inutile di bugie assenze e rancori. Ancora ci sono donne, ancora ci sono adolescenti che cadono in questa trappola di falso amore.

 

BIOGRAFIA DELL’AUTRICE. Monica Zaffaroni è nata nel 1963 a Legnano, dove tuttora lavora come insegnante e traduttrice. Laureata in Scienze pedagogiche all’Università di Torino, ha frequentato l’anno di perfezionamento all’Università di Padova. Appassionata di lettura, teatro e lingua latina, ha scritto per il giornale La Prealpina di Varese; nel 2016 è stata inserita nell’Agenda dei Poeti di Milano, nel 2018 ha vinto una sessione del premio “Montessori-Uler” a Rho e ha partecipato con successo al Festival della Poesia a Roma. “Perduti amori” (2021) è la sua seconda raccolta poetica pubblicata con Caosfera dopo “I luoghi dell’anima” (2019).

 

 

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