L’antica città di Cuma è tra le più antiche colonie greche dell’occidente.
La città fu uno dei centri ricchi e di grande importanza nel mondo antico, proprio da Cuma la cultura greca si diffuse lungo tutta la penisola italiana. Passeggiando per il a Parco Archeologico di Cuma si ha come la sensazione di fare un tuffo nel passato, ancora oggi nella zona dell’Acropoli è possibile ammirare le mura e i resti del Tempio di Giove, la Cripta romana, l’edificio termale e l’Anfiteatro.
Ma proprio perchè si sta passeggiando in un’antica città, come tutte le città c’era il luogo dedicato alle sepolture, infatti ci sono numerosi sepolcri dell’età greca e romana in prossimità dell’Arco Felice, viadotto costruito da Domiziano per il passaggio della via che collegava Pozzuoli a Roma.
Sulla terrazza inferiore del tempio di Giove si trova anche il Tempio dedicato al dio Apollo. La costruzione del tempio è attribuita al mito di Dedalo, che la leggenda narra atterrò proprio qui dopo il volo da Creta.
Cuma è strettamente legata al mito della sibilla Cuma. Vero e proprio fiore all’occhiello, l’Antro della Sibilla Cumana è accessibile da un piccolo piazzale sulla sinistra. Secondo la leggenda il dio Apollo era follemente innamorato di Sibilla, una giovane donna. Le offrì in cambio qualunque cosa pur di averla come sua sacerdotessa ed ella chiese l’immortalità, non pensando però di chiedere anche la giovinezza eterna. Man mano che invecchiava il suo corpo divenne sempre più piccolo finché non fu messa in una gabbietta nel tempio di Apollo dove sparì del tutto e di lei rimase solo la voce. Sempre la leggenda narra che in questo antro Enea venne a interrogare proprio l’oracolo della Sibilla cumana.
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