Comunicato Stampa
Continua senza sosta, dopo il consenso di pubblico e di critica riscosso nelle kermesse “Maggio dei Libri” di Visciano e “Boscoreale e i suoi tesori culturali”, il viaggio on the road di “Armando e il segreto dello scudetto”, la nuova, attualissima, opera del giornalista, comunicatore e scrittore Giuseppe de Silva, pubblicata dalla casa editrice Scritto.io, che presenta un catalogo interessante e di indubbio spessore artistico. Il romanzo sarà presentato martedì 13 giugno, a partire dalle ore 18, presso la libreria “Raffaello” (sita in via Kerbaker 35, Napoli), ameno luogo di incontro, di dibattito e polo culturale d’eccezione del Vomero. Dialogherà con l’Autore e condurrà la serata la giornalista e blogger Eleonora Belfiore. Con loro: Peppe Varriale, giornalista di Radio Marte, e Paolo Di Petta, ingegnere e scrittore. L’evento è stato organizzato dal blog “La kokeshi blu per arte e cultura”, creato dalla moderatrice come spazio virtuale, ma non troppo, per comunicare l’arte in tutte le sue deliziose sfumature.
Dopo aver presentato “Ciente Carezze e Mille Vase” (Beldes edizioni), Giuseppe de Silva è dunque tornato in libreria per regalare al pubblico un’altra storia emozionante che si collega, in un suggestivo carosello, ponte ideale tra passato e presente, al terzo scudetto del Napoli.
Non è semplice riassumere sic et sempliciter l’argomento al centro del romanzo. Giuseppe de Silva, da abile narratore, gioca con il lettore, sollecitando la sua curiosità sin dalle prime pagine.
Sarebbe, però, fuorviante credere che il romanzo sia solo un tributo a Maradona e al calcio che fu. Perché questo è soprattutto un testo che descrive i palpiti del cuore, che sono sempre uguali, in ogni tempo e in ogni luogo, che celebra il valore dell’amicizia, quella vera e che resta sempre, e affronta con coraggio tematiche impegnative e drammaticamente odierne come la violenza di genere, pur mantenendo una mirabile leggerezza.
Sebbene questa sia un’opera di narrativa, adatta a un target trasversale e che strizza l’occhio a quello femminile, spaziando dal romanzo di formazione, in chiave originalissima, a quello umoristico, dal chick lit al noir, lo sguardo del cronista di razza prende sempre il sopravvento e fotografa (storia immaginaria, ma sempre realistica, a parte) magistralmente la Napoli degli anni Ottanta che ribolliva di misfatti e passioni, dove la diffusione della droga comincia a diventare problema serio e la camorra mette le mani un po’ dovunque, compreso il settore delle scommesse sportive illecite. Al centro dell’intricata trama, che quindi è anche reportage in una città inquieta per tratteggiare un quadro sociale in continua evoluzione, le vicende di un gruppo di scanzonati amici.
I mesi e le settimane che precedono il primo, epico, scudetto del Napoli, conquistato nella ruggente primavera del 1987, sono solo un pretesto, gradevolissimo, per riportare nero su bianco, e come avrebbero cantato i REM, il variopinto scenario della Vita.
Ed è proprio da questo mirabolante evento, descritto con viva partecipazione e con brio, che si delineano le vicissitudini del giornalista Peppe ( guarda caso?!) e dei suoi eclettici amici: Vincenzo Esposito, un giovane assistente universitario “nato vecchio” e Armando “Marlòf” (soprannome che diventa irriverente omaggio al Marlowe di Raymond Chandler), capace di dire in ugual misura la sciocchezza da Guinness dei primati e la perla di saggezza che ti cambia la vita. Tra scommesse a volte ingenue e altre azzardate, giri vertiginosi in una deliziosa 127 rosso corallo, dibattiti sportivi, anatemi contro l’invisa Juventus, passioni contrastate e misteri da risolvere, il protagonista vive, inconsapevolmente, come spesso avviene, il periodo più bello della sua vita.
“Armando e il segreto dello scudetto”, andando per aneddoti, suggestioni, frammenti di verità e di sorniona menzogna letteraria, offre ai lettori un sorriso, un ricordo, una riflessione, in bilico tra ieri e oggi, sogno e realtà. Ognuno ritroverà il suo campione, il suo Maradona, il suo scudetto, la sua vittoria e la sua disfatta, il batticuore della prima cotta.
Di questo e di molto altro ancora si parlerà durante l’incontro del 13 giugno, che promette di essere soprattutto un happening artistico, simposio sui generis, ideale Repubblica delle Lettere che non si prende mai troppo sul serio. Proprio come insegnano i grandi romanzi e come vuole la Vita. E, ancora, come cantavano i grandi tormentoni degli anni Ottanta a cui, con un sorriso dolceamaro, Giuseppe de Silva rende tributo.