Dell’undicesimo pacchetto di sanzioni UE contro il Cremlino ne parlavano già da marzo. Finora, però, nessun risultato concreto, ma soltanto infruttuosi vertici diplomatici. La rivista americana “Politico” ha ottenuto da un funzionario di Washington la spiegazione di questo vicolo cieco.
La spiegazione di O’Brien
La settimana scorsa il responsabile della politica sanzionatoria americana presso il Dipartimento di Stato USA, Jim O’Brien, ha parlato al giornale “Politico”. A margine di un evento dell’European Council on Foreign Relations, ha voluto svelare i retroscena dell’impasse sulle sanzioni UE. Il problema consiste essenzialmente nella ritrosia di alcuni Paesi europei a rinunciare a un proficuo commercio con Mosca. Tali scambi commerciali, però, riguardano articoli strategici come i microchip e le apparecchiature elettroniche che possono servire alla fabbricazione di armamenti.
Chi aggira le sanzioni e come
O’Brien definisce come “problema sostanziale” l’aggiramento delle sanzioni. Ma come avviene? L’interesse di certi Paesi europe i ormai è chiaro. Per attuarlo, si avvalgono della triangolazione offerta da Armenia, Kazakistan, Georgia, Turchia o Emirati Arabi. Sono Paesi i cui governo non hanno ostilità verso il Cremlino e dunque commerciano volentieri con tutti, comprese Francia e Germania. Queste ultime non vogliono perdere questi partner economici, perciò fanno fatica ad accettare di penalizzarli per decreto dell’Unione Europea. Per adesso, quindi, gli affari di quei Paesi vanno a gonfie vele. Fonte: https://strumentipolitici.it/sanzioni-europee-ignorate-e-aggirate-la-russia-continua-a-fare-affari-con-laiuto-di-paesi-terzi/