Incontriamo Salvo Nugnes, curatore d’arte, scrittore, reporter, in occasione del decennale della morte di Margherita Hack, della quale è stato agente ed amico.
Ma partiamo dall’inizio, sig. Nugnes, lei è nato come agente di molte personalità del mondo dello spettacolo e della cultura. È stato ed è tuttora il manager di molti vip, tra cui ricordiamo Vittorio Sgarbi, Katia Ricciarelli, Amanda Lear, Romina Power, Francesco Alberoni. Ma la lista è ben più lunga ed elencarli solamente sarebbe riduttivo.
Il rapporto che ho con loro si è formato e consolidato un po’ per volta, con gradualità, finché con la stima e la fiducia sono riuscito a guadagnare l’affetto di questi grandi personaggi.
Ed è stato così anche con Margherita Hack?
Margherita ha lasciato un segno ben tangibile e radicato del consistente contributo che ha dato in campo scientifico e astrofisico a livello mondiale. Negli anni che l’ho seguita abbiamo stretto un legame molto speciale, un’amicizia di cui sono tuttora onorato e che non dimenticherò mai. Di lei ho sempre ammirato il carattere pieno di vitalità, la simpatia e il carisma innati. Era disarmante, conquistava tutti. Chiunque avesse davanti, senza distinzioni di età, sesso, status sociale o culturale, ne restava rapito.
Quale caratteristica pensa che la rendesse così amata da tutti?
Di sicuro la sua grande intelligenza, superiore a chiunque abbia mai incontrato, e la sua semplicità. Nonostante parlasse di tematiche complicate come possono essere la scienza e l’astrofisica, riusciva ad azzittire platee di migliaia di persone che rimanevano tutte pendenti dalle sue labbra.
Ricordo come fosse ieri un incontro che organizzai a Vittorio Veneto in un palazzetto dello sport dove, nonostante ci fosse un biglietto a pagamento (tutto il ricavato andò in beneficenza), vennero più di diecimila persone solo per ascoltare lei, neanche fosse un concerto di Laura Pausini!
Cosa la colpiva di più di Margherita Hack?
Era una persona diversa, come lei non c’è stato nessuno e non credo ce ne possano essere ancora. Ha sempre vissuto appieno la sua vita senza avere mai paura della morte, neanche negli ultimi istanti.
Sono contento che ancora oggi, a 10 anni dalla sua morte, le vengano intitolate strade, piazze, e le vengano dedicate statue ed opere d’arte. È allora che capisci che Margherita, che ha interamente dedicato la sua vita alla profonda passione per la scienza e per l’astrofisica pur conservando una modestia, un’umiltà profonda e una semplicità radicata, rimane nel cuore della gente come una persona schietta e vera. Lei si è guadagnata la stima e il rispetto di tutti. Sono fortunato ad averla avuta come amica.
In suo ricordo cura ogni anno conferenze ed eventi.
Alla sua morte ho fondato l’Associazione Margherita Hack che ha lo scopo di conservarne il ricordo attraverso molte iniziative e manifestazioni. Con questa curo, con cadenza annuale, il Premio Margherita Hack, un riconoscimento che vuole dare merito a chi più si è distinto nel campo della scienza, giornalismo, arte, moda, ecc. A esserne insigniti sono stati personaggi del calibro di Giordano Bruno Guerri, Anna Fendi, Carlo Verdone, Federica Pellegrini, Carolyn Smith, il Premio Nobel Samuel Chao Chung Ting…
Fa parte del Comitato del Premio anche Antonino Zichichi, fisico e divulgatore scientifico, Presidente del World Federation of Scientists.
Solo di recente poi, siamo riusciti ad acquisire il suo storico studio a Trieste, proprio accanto a casa sua, che abbiamo trasformato in un luogo di cultura ed ospitalità (villalattea@gmail.com)