Brusciano-Chiara Braccolino in Bici dall’Inghilterra all’Italia. (A. Castaldo)

Brusciano Chiara Braccolino tornata a casa a Brusciano, Napoli, in bicicletta dall’Inghilterra.

(Scritto da Antonio Castaldo)

A Brusciano, domenica 9 luglio 2023, alle ore 17.25 è arrivata in bicicletta Chiara Braccolino a conclusione di un percorso di oltre 2400 chilometri, «Un centimetro di mondo alla volta», iniziato il 17 maggio 2023 a Grasmere nel Lake District, la Regione dei Laghi del Regno Unito, per arrivare a casa dopo 53 giorni, come documentato nelle immagini riprese dal sociologo e giornalista Antonio Castaldo e Giuseppe Noto, e postate da Giuseppe Pio Di Falco per IESUS, Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali e “Umanitas Vita” di Napoli, all’indirizzo Web https://www.youtube.com/watch?v=y57IKpElzIg .

Il suo arrivo è stato salutato sotto la Casa Comunale in Via Camillo Cucca, con applausi, coriandoli, spumante, pasticcini, abbracci e baci di familiari, fra cui i suoi cari genitori, papà Domenico e mamma Gina Terracciano, fratelli, cugini, amici, il Sindaco, Avv. Giacomo Romano, in Fascia Tricolore e assegnandole la Bandiera con lo Stemma Comunale mentre le fascie della “Bruscianesità” venivano distribuite dai Consiglieri Comunali, Arch. Nicola Braccolino e Nunzia Amato con i sopraggiunti Dott. Giovanni Auriemma, Vice Presidente del Consiglio Comunale ed Alessandro Mazza dell’Ufficio Staff del Comune di Brusciano. Chiara Braccolino ha una spiccata passione per i “Cammini” come quelli già effettuati nel 2019, nei 33 giorni a piedi sulla Francigena da Aosta a Roma; i 5 giorni sulla tratta da Bologna a Firenze; altre varie escursioni tra Langhe e Cinque Terre, così come raccontato al cronista Antonio Castaldo. Chiara, bruscianese di 29 anni, quarta figlia, dopo Giuseppe, Genny e Francesco, di Domenico Braccolino e Gina Terracciano, è partita il 17 maggio 2023 senza dire niente ai genitori fino all’ultima settimana prima della partenza, ed ha voluto celebrare così il decennio inglese di vita e lavoro iniziato a Canterbury nel 2013. Da diplomata in Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera, non ha mai dimenticato la prima cosa detta da un docente nella prima ora del primo giorno del primo anno di scuola al “Manlio Rossi Doria” di Avellino: «Considerata la scelta che avete fatto per questo indirizzo, appena tornati a casa incominciate e preparare la valigia».

Questo viaggio, ad alto impatto esperienziale, nell’ottica dell’economia circolare «per dare una seconda vita agli oggetti e senza spendere troppo» è stato così equipaggiato: una bicicletta da passeggio usata, acquistata da una famiglia per 40 sterline; due ruote nuove, con acquisto e montaggio compreso, per 100 sterline; la sella, delle migliori, della Brooks, comprata da un privato tramite FB per 80 sterline; la tenda anch’essa usata, per 60 sterline; caschetto protettivo, 30 sterline; 2 borse posteriori, 50 sterline; quella anteriore 20 sterline; segnalatore ottico di 800 lumen, regalatole dal collega sommelier, Michal. Sulla targhetta posteriore della bicicletta si legge “Home To Home-Grasmere Uk-Brusciano It” sono riportati i segni cromatici dello Stemma del Regno delle Due Sicilie così motivati: «Nel Regno Unito a chi mi indicava come Italiana precisavo di essere Napoletana. Per questo ho messo nella targa posteriore lo Stemma Borbonico». Ad Antonio Castaldo che chiede di ragguagli tecnici e manutentivi per i 53 giorni di percorso pedalato, in Inghilterra alla media giornaliera di 25-30 chilometri; in Francia con 60 km; in Svizzera con 80 km e in Italia con 100 chilometri al giorno, con la sua bicicletta denominata “Valentina” che in tutto il viaggio ha subito soltanto tre forature: «la prima al secondo giorno dalla partenza, la seconda in Francia e la terza ed ultima in Italia a Piacenza».

Il cronista sollecita qualche episodio da ricordare. Chiara racconta di quello avvenuto nel piccolo Comune di Corbeny, di nemmeno 800 abitanti del dipartimento dell’Aisne, regione dell’Alta Francia, dove fece tappa nella sua tragica breve vita la Pulzella d’Orlean, Giovanna d’Arco, il 22 luglio del 1429 con il Re Carlo III. Qui Chiara si accorge di non avere più il marsupio con i soldi, card e documenti, forse smarrito o sottratto da qualcuno. E’ il 13 giugno del 2023, a Brusciano si festeggia Sant’Antonio di Padova https://www.youtube.com/watch?v=x9BylNRJvDw e Chiara è nella disperazione perché ciò grava su uno stato d’animo già preso da sconforto, solitudine, demotivazione e dalla freddezza dei contatti riscontrata nell’attraversamento della Francia. Ma ecco una luce, l’incontro con la gentile e generosa Stéphanie Grenier bibliotecaria di Corbeny, l’unica a parlare inglese, la quale aiuta Carla nello scrivere e pubblicare un avviso. Non solo, ospita la ciclista bruscianese a casa sua facendola poi dormire nella stanza della figlia spostata altrove, nonostante quest’ultima all’indomani avrebbe dovuto affrontare l’esame di maturità. Poi giunge la positiva notizia del ritrovamento, da parte di un cittadino che lo ha consegnato alla Gendarmerie, del marsupio, senza i soldi ma con tutti i documenti a posto. Il paesello del ritrovamento è a 10 chilometri di distanza e viene raggiunto da Chiara con la macchina di Stéphanie. E dunque, tutto è bene ciò che finisce bene, grazie alla solidarietà umana, al senso civico, al servizio pubblico e al Santo di Padova che notoriamente aiuta a trovare le cose smarrite.

Chiara poi accenna all’Italia dove a Rimini, incontra il pugliese Raffaele con Antonella ed altri in festeggiamento e persino una donna cubana che dice di essere stata una volta a Brusciano per la Festa dei Gigli. In un punto della costa molisana, fra tanti camperisti, sola soletta Chiara, unica in bici e con la tenda, viene avvicinata da due coniugi, Luciano ed Elena, ed invitata a mangiare una specialità di Termoli: Zuppa di Pesce e Spaghetti conditi con quel sugo. A tavola si ritrova con altri ospiti, i napoletani Mario e Susy, e l’unico del luogo, Tiziano, provetto cuoco della serata.

Chiara è convinta: «La gente è buona e non importa se gli altri hanno stili di vita diversi. Nella vita bisogna lasciare aperte finestrelle per l’incontro con gli altri. Il viaggio lento ti regala la possibilità di stare in contatto con le persone, non ci sono malintenzionati».

 Chiara Braccolino ha consegnato ad Antonio Castaldo un messaggio per chiunque voglia fare un’esperienza simile, scritto alla vigilia del suo arrivo a Brusciano, come rivolgendosi ad un amico: «Per Favore Viaggia Lentamente. Per favore lascia indietro il superfluo e fallo! Abitua i tuoi sensi al nuovo posto. Arrivaci lentamente. Prepara il tuo corpo al nuovo clima ed al diverso territorio. Prepara il tuo spirito alle nuove usanze e Credo. Abitua la tua lingua a quella nuova. Stanca le tue gambe perché rafforzerai la tua anima. Non importa quanto lontano andrai, vacci lentamente. Un centimetro di mondo alla volta. E quando le tue gambe saranno stanche cammina con il cuore». Chiara la “Viandante”, come si autodefinisce, che a 19 anni ha lasciato Brusciano per l’Inghilterra, è percepita come una «Pioniera che da allora continuiamo ad ammirare, mentre qualcuno fra chi restava a casa poi ne seguiva il suo esempio» come ha dichiarato l’architetto Salvatore Dragone uno degli amici di Chiara a Brusciano.

Il sociologo Antonio Castaldo ha commentato così questa speciale intrapresa ciclistica: “Dopo il bruscianese Crescenzo D’Amore, ciclista della classe 1979, Campione Mondiale Juniores su Strada a San Sebastian, Spagna, nel 1997 e da professionista autore della solitaria Napoli-Londra del novembre 2016, ecco una bruscianese cimentarsi in bici nel percorso inverso, ma senza spirito agonistico, piuttosto a volere essere testimone di uno stile di vita, di pensiero e di azione aventi come bussola alti valori morali e sociali, spirituali ed ecologici. L’impresa di Chiara Braccolino vale più mille discorsi, enunciazioni e slogan. Brava Chiara e Bentornata a Casa». Chiara Braccolino ha chiosato così: «Io celebro la vita. Essere vivi è una roba spettacolare. Sono una viaggiatrice lenta e quando arrivo in un posto la prima cosa che faccio è adattarmi”. E così dando esempio ed incoraggiamento ai giovani di Brusciano “come stimolo e speranza che un futuro dove i sogni si avverano, è possibile».

 

Antonio Castaldo IESUS Istituto Europeo Scienze Umane e Sociali-Brusciano NA