Nei giorni scorsi alcuni volontari del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani del pordenonese hanno distribuito 400 volantini informativi proprio sul CCDU.
Infatti su questo depliant c’è una breve presentazione dell’associazione, ma anche un QR code (un codice composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema bianco di forma quadrata, impiegato per memorizzare informazioni destinate a essere lette tramite un apposito lettore ottico o smartphone) che indirizza direttamente alla pagina “Segnalazioni” del sito ccdu.org, così da agevolare le persone che ritengono di aver ricevuto un danno da trattamenti psichiatrici ad effettuare la segnalazione del proprio caso personale.
Il CCDU è un associazione No Profit di vigilanza a difesa dei Diritti Umani nel campo della Salute Mentale.
Le funzioni del CCDU sono unicamente quelle di fungere da organo di controllo, scoprendo e denunciando pubblicamente le violazioni psichiatriche dei Diritti Umani nel campo della Salute Mentale.
Il CCDU è stato fondato in Italia nel 1979 ed è diventato una Onlus nel 2004.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) è un’organizzazione indipendente ed è collegato ideologicamente al CCHR (Citizen Commission on Human Rights), che ha sede a Los Angeles.
Il CCHR International è stato fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal professor Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria all’Università di Syracuse, Stato di New York e autore di fama internazionale.
A quel tempo le vittime della psichiatria erano una minoranza dimenticata, segregate in condizioni terribili nei manicomi sparsi nel mondo. In seguito a ciò, il CCHR elaborò una Dichiarazione dei Diritti Umani sulla Salute Mentale che è diventata la linea guida per le riforme nel campo della salute mentale.
Riconosciuto da uno Speciale Rapporto della Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani come fautore di molte grandi riforme che tutelano le persone dagli abusi psichiatrici, il CCHR ha documentato migliaia di casi, i quali dimostrano che i farmaci psichiatrici e le brutali pratiche psichiatriche creano insanità e causano violenza.
Dal 1969 il lavoro del CCHR a livello internazionale ha contribuito a salvare le vite di milioni di persone. Molti paesi hanno ora adottato il consenso informato per il trattamento psichiatrico e il diritto, da parte delle persone che sfortunatamente hanno subito abusi psichiatrici, di essere legalmente rappresentate, di poter fare ricorso e ottenere il risarcimento per i danni subiti.
Il CCDU ha raccolto in Italia, nel corso degli anni, centinaia di denunce e tutelato i diritti di moltissimi cittadini vittime di abusi nel settore della salute mentale. Tra le molte campagne condotte, ricordiamo quella sul consenso informato in relazione all’elettroshock, la serie d’ispezioni a sorpresa, effettuate nei residui manicomiali italiani nei primi anni ’90 (che portarono alla loro chiusura), attività d’informazione e sensibilizzazione sui temi dell’uso di psicofarmaci sui minori, sugli anziani e sul trattamento sanitario obbligatorio.
Ogni anno un gran numero di persone si mettono in contatto con il CCDU per denunciare abusi e violazioni dei Diritti Umani nel campo della Salute Mentale. Il CCDU documenta tali abusi e, quando possibile, aiuta la persona a denunciarli alle autorità competenti.
Conduce anche ricerche su alcuni aspetti nel campo della salute mentale, come per esempio le false diagnosi effettuate sui bambini, etichettati come “affetti da disturbi psichici” e il loro trattamento con psicofarmaci.
A livello internazionale, negli ultimi dieci anni, le ricerche svolte dal CCDU/CCHR hanno portato a processi penali a carico di più di mille psichiatri, psicologi e operatori della salute mentale. Questo ha portato politici e compagnie di assicurazione a negare il finanziamento a pratiche psichiatriche lesive e ad approvare leggi per tutelare i diritti umani delle persone in ambiente psichiatrico.
Come scrisse l’umanitario L. Ron Hubbard: “Un essere è di valore nella misura in cui può essere utile agli altri”.