La transizione alla mobilità elettrica è un processo irreversibile, ma che richiede flessibilità, collaborazione e regole chiare. Questo è il messaggio che emerge dall’intervista a Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA.
La mobilità elettrica secondo Luca de Meo
Come si sta preparando l’industria automobilistica europea alla sfida dell’elettrico? Quali le opportunità e le difficoltà che si presentano sul mercato globale? E il ruolo delle istituzioni e delle normative? A queste e ad altre domande ha risposto Luca de Meo, CEO di Renault Group e da gennaio anche Presidente dell’ACEA, l’associazione che rappresenta i costruttori automobilistici europei. In un’intervista rilasciata al quotidiano “Avvenire”, ha espresso la sua visione sulla transizione verso la mobilità elettrica. Secondo il manager la scelta dell’elettrico è irreversibile e richiede investimenti enormi da parte dell’industria europea – che si prepara a immettere sul mercato 250 miliardi da qui al 2030 – ma anche flessibilità e collaborazione da parte delle istituzioni. Ha poi sottolineato l’importanza di lavorare su tecnologie diverse tra loro, senza metterne una contro l’altra, e di avere accesso ai materiali fondamentali per costruire le batterie, oggi sotto il controllo dei Paesi asiatici. Il messaggio all’Unione Europea è chiaro: sì ai traguardi sul passaggio totale ma senza l’imposizione delle metodologie per raggiungerli. Fondamentale una strategia europea definita, in grado non solo di risolvere la questione infrastrutture ma di ottenere un peso più forte nella catena del valore: “Occorre un lavoro di squadra a livello politico e di relazioni internazionali. E un piano operativo che al momento manca: fissare una data di stop al termico e basta, come è stato fatto scegliendo il 2035, non aiuta”.
Luca de Meo: le sfide e le opportunità del mercato globale
Luca de Meo ha parlato anche delle sfide e delle opportunità che si presentano sul mercato globale, nel quale i cinesi stanno arrivando con forza e innovazione grazie al percorso verso l’elettrico imboccato ormai da una decina di anni. Competizione, certo, ma anche trasferimento di valore aggiunto su processi e tecnologie: “Può essere stimolante, ma occorrono delle regole che permettano di giocare ad armi pari: non mi piace parlare di protezionismo ma di principi di reciprocità sui mercati che permettano anche a noi di approdare in Cina senza barriere”. L’intervista si conclude sul tema Euro 7. Da mesi Luca de Meo pone l’accento su quello che definisce “un cambio non produttivo per nessuno, né per l’ambiente né per costruttori”. La priorità per il Presidente dell’ACEA è concentrare tutte le risorse sullo switch elettrico, senza dimenticare le potenzialità dell’idrogeno: “Non basta solo fare e vendere auto elettriche: per rispettare le scadenze servono anche le infrastrutture. Per centrare gli obiettivi europei occorrerebbe moltiplicare per 7 l’attuale progressione. E le colonnine non le costruiamo noi”.