(Di Rossella B.)
Chi ha trascorso qualche giorno con le mani occupate da un libro e una birra, o una limonata con cubetti di ghiaccio per gli intolleranti al delizioso amarognolo del liquido nordico, conosce la trama del romanzo. Tuttavia, chi ancora voglia riguadagnare il tempo perduto – pazienza se non c’è più la sabbia e il rumore della risacca (ormai la stragrande maggioranza delle persone è tornata alla routine cittadina, ahinoi…) – può seguire questa traccia esplicativa.
Intanto il titolo, Il suo nome è Bono Vox (LINEA-R pag. 274), pubblicato il 15 luglio. L’autore è Mimmo Parisi.
Trama
Il libro nasce sotto l’ombra dell’intervento di Bono Vox che interviene in un concerto a Kiev. Dunque, si tratta di due fratelli ucraini, Sergey e Denys, che trascorrono la loro infanzia in un decrepito istituto, con l’unica distrazione di un vecchio film di Charlot, Il monello. Non amano quei muri che li separano dall’esterno, vagheggiano di essere accolti da un vagabondo come quello del film. Con l’amico Pyotr fanno l’esperienza di una fallimentare evasione. Ormai adolescenti sono adottati, il primo da un’aristocratica famiglia russa, il secondo da una ucraina.
Alcuni mesi prima che la Federazione Russa invada l’Ucraina, perdono i contatti. Sotto il chiasso malefico delle bombe, Denys incontra Alexandra, la ragazza che gli darà un motivo per non correre sbigottito contro il fuoco nemico. Intanto il vocalist Bono Vox e il chitarrista ‘The Edge’, attirano l’attenzione mondiale sull’Ucraina. Nello scenario disperato del conflitto, i due fratelli riescono inaspettatamente a incontrarsi; commossi rivedono su YouTube una delle scene del loro film preferito. Ma per Sergej quella è l’ultima volta.
Okay, buona lettura a tutti.
LINEA-R ha pubblicato un breve video di ringraziamento da parte dello scrittore; lo trovate allegato a questo breve articolo, che sancisce anche per me il ritorno alla routine professionale.