Nord Stream: in Germania i media parlano di “pista ucraina”

Der Spiegel e ZDF hanno pubblicato il resoconto delle indagini della polizia federale tedesca riguardo al sabotaggio del gasdotto Nord Stream, avvenuto un anno fa. Gli inquirenti tedeschi si sono concentrati nel seguire la cosiddetta “pista ucraina”, che ipotizza gli agenti di Kiev come responsabili dell’azione criminale.

Le indagini tedesche

La Germania indaga sull’accaduto in quanto diretta interessata. Il Nord Stream, infatti, è un’infrastruttura costruita e gestita da aziende tedesche in cooperazione con quelle russe. Un progetto colossale che ha infastidito enormemente gli Stati Uniti e l’Ucraina stessa, che sarebbe stata privata degli introiti derivanti dall’essere terra di passaggio delle condutture energetiche che vanno dalla Russia all’Europa. Indagano anche Danimarca e Svezia, Paesi vicino ai quali passa il Nord Stream e nelle cui acque sono avvenuti i fatti. La relazione dei media tedeschi riferisce che il Bundeskriminalamt e la Bundespolizei hanno trovato le tracce inequivocabili del commando che stava in Ucraina prima delle espolosioni e che vi è ritornato subito  dopo. Per Berlino, la pista ucraina si concretizza.

Gli altri sospettati

In America avevano puntato il dito niente meno che contro Mosca. Secondo gli analisti interpellati dal Washington Post, infatti, i russi avrebbero provocato essi stessi le esplosioni che hanno interrotto il gasdotto. Si sarebbero quindi fatti un auto-attentato. Insomma, negli USA sono pronti ad avallare qualunque teoria che loro stessi definirebbero “complottista” se fosse riferita alle loro azioni (vedansi Torri Gemelle). Ma i sospetti sul mandante li ha attirato proprio il presidente Biden, quando disse testualmente che nel caso di un’attacco russo all’Ucraina “non ci sarebbe più stato un Nord Stream 2” perché gli americani “avrebbero messo fine ad esso”. Più chiaro di così. Fonte: https://strumentipolitici.it/sabotaggio-del-nord-stream-gli-inquirenti-tedeschi-cercano-i-colpevoli-in-ucraina/