Investimenti da record e attenzione all’ecosostenibile garantiscono a Luigi Ferraris il sesto posto nella classifica Top Manager Reputation.
Luigi Ferraris sesto nella classifica Top Reputation Manager: Reputation Science premia la sostenibilità
Impressionante salto in alto per Luigi Ferraris, AD di Ferrovie dello Stato Italiane, nella classifica curata da Reputation Science che misura l’affidabilità dei manager italiani e delle aziende da loro guidate. Con 74,43 punti su cento, il manager raggiunge il suo picco assoluto in termini di reputazione. A spiegare l’aumento repentino è la rinnovata attenzione che Luigi Ferraris pone verso il tema della sostenibilità. Tra i piani più ambiziosi, c’è quello dell’autoproduzione dell’energia, che prevede di porre pannelli solari lungo le ferrovie di tutto il paese. L’obiettivo è quello di alzare l’autonomia delle ferrovie italiane fino al 40%. Già attuato, invece, il progetto del treno regionale blues, che gode già di triplice alimentazione (diesel, elettrica e a batteria) e ha ora ridotto ulteriormente le proprie emissioni consumando esclusivamente biocarburante. Le strategie adottate nell’ambito del risparmio energetico (utilizzo di luci Led ed Ecodriving, ossia diminuzione dei consumi attraverso un sapiente utilizzo di frenata, accelerazione e velocità) garantiscono un posto di primo piano alle Ferrovie di Stato per quanto concerne l’aspetto ecologico.
Luigi Ferraris, primo manager nei trasporti: “Investimenti di FSI valgono il 2% del PIL”
Non è tuttavia solo la tensione etica di Luigi Ferraris verso l’ecologia e la sostenibilità a valergli una posizione così alta nella classifica Top Manager Reputation. Il rating positivo è influenzato dal ruolo di primo piano che le Ferrovie di Stato Italiane rivestono nell’economia nazionale, e dal massiccio portfolio di investimenti e appalti che attirano su di sé. Sotto la gestione di Ferraris, le FSI hanno ottenuto 14,3 miliardi in appalti aggiudicati e 10 miliardi in gare. Gli investimenti per la costruzione di nuove strutture ferroviarie e il rinnovo di quelle vecchie ammonta infatti a ben 125 miliardi di euro, che Luigi Ferraris ha organizzato in un ambizioso piano di spesa decennale. Il manager ha più volte messo in luce l’impatto complessivo degli investimenti di FSI sull’economia del Belpaese, che ammontano a ben il 2% del PIL.