Credit Group Italia: la defiscalizzazione del credito

Quando un credito è da ritenersi inesigibile, falliti o impraticabili i tentativi per recuperarlo, è possibile ricorrere alla defiscalizzazione – o meglio alla deducibilità delle perdite – per contenere il danno almeno per ciò che riguarda le imposte dovute.

Milano, settembre 2023 – La defiscalizzazione del credito è una possibilità prevista dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Per i criteri di ammissibilità è inoltre necessario fare riferimento alla legge 134/2012. Il primo passo del creditore sarà stabilire se il credito in oggetto è irrecuperabile in via definitiva secondo le norme vigenti. Esistono, in questo senso, casi più rapidamente e facilmente individuabili e documentabili: crediti di modesta entità – 2.500 euro per fatturati fino a 100 milioni di euro, 5.000 euro oltre questa soglia – con data di scadenza del pagamento superata da almeno 6 mesi, crediti prescritti perché passato il termine di 10 anni senza interruzioni, fallimenti e procedure concorsuali a carico del debitore. 

In altri casi, complicati ad esempio dall’irreperibilità del debitore o dal suo rifiuto a collaborare alla risoluzione della controversia, è possibile e più che consigliabile rivolgersi a una società di recupero crediti, come Credit Group Italia, che andrà prima a intervenire con tutti i mezzi a disposizione al fine di recuperare quanto spetta al creditore per poi, solo in caso i tentativi messi in atto non siano sufficienti allo scopo, redigere una relazione che attesti l’inesigibilità del credito. Questa relazione potrà essere utilizzata dal creditore ai fini della deducibilità delle perdite presso l’Agenzia delle Entrate. 

In alternativa, e in presenza di particolari requisiti, la defiscalizzazione può seguire la strada della cessione del credito o della cartolarizzazione. Si trasferiscono così per intero gli obblighi del debitore a un soggetto terzo al fine di inserire la perdita a bilancio. L’individuazione della migliore strategia da applicare a un caso specifico, a partire dai tentativi di una risoluzione stragiudiziale o giudiziale che eliminerebbe a monte la necessità di dover gestire un insoluto dal punto di vista fiscale, risulta senz’altro agevolata da una consulenza professionale tempestiva.