Concludere il percorso di studi della scuola secondaria di secondo grado con un voto alto è certamente una grande soddisfazione personale, soprattutto se accompagnato dalla lode, ma bisogna chiedersi quanto questo dato sia determinante al fine di trovare impiego nel settore pubblico.
Difatti, se la tua intenzione è quella di partecipare ad uno dei tanti Concorsi pubblici attualmente disponibili, è importante sapere se esiste di fatto un voto minimo di maturità per iscriversi, o ancora, se averlo ricevuto con lode potrebbe conferirti un punteggio più alto nella valutazione finale.
In questo articolo ci occuperemo di dissipare ogni dubbio in merito, facendo anche una panoramica sui requisiti indispensabili per potersi iscrivere ad un Concorso pubblico.
Come si calcola il Voto di Maturità
Prima di affrontare la questione sul voto minimo di Maturità per Concorsi pubblici, cerchiamo di comprendere come viene determinato, dal momento che nel corso degli anni si sono susseguiti numerosi cambiamenti nel sistema scolastico italiano.
Difatti, se fino a diversi anni fa erano previste tre prove scritte e una discussione orale a partire dalla tesina precedentemente preparata dallo studente su un argomento a piacere, ad oggi l’Esame di Stato si è notevolmente snellito e velocizzato, prevedendo le seguenti prove:
- Una scritta di italiano con tracce scelte a livello nazionale;
- Una seconda prova scritta sulla materia di indirizzo;
- Una prova orale durante la quale si discutono gli errori delle parti precedenti, l’esperienza sull’alternanza scuola-lavoro e le attività di Cittadinanza e Costituzione. La tesina è stata abolita dal 2019 con la Riforma Fedeli.
Per accedere alla Maturità è necessario avere tutti i voti sufficienti, un voto di condotta non inferiore a 6 e aver frequentato almeno tre quarti del calendario scolastico.
Per quanto riguarda il voto, l’Esame di Stato si considera superato con un punteggio in centesimi compreso fra 60 e 100, determinato dal totale delle valutazioni di tutte le prove: 20 punti al massimo per ciascuna parte scritta e l’orale, fino a 40 crediti scolastici maturati nell’ultimo triennio ed eventuali 5 punti bonus assegnati dalla Commissione.
Quanto è importante il Voto di Maturità
Molti studenti si chiedono quanto sia importante il voto di Maturità nella propria carriera e la risposta non può essere univoca, dal momento che dipende dalla strada che si desidera intraprendere una volta superato l’Esame di Stato.
Difatti, tale valutazione diventa indispensabile nel momento in cui decidi di richiedere la Borsa di Studio, pur trovandoti all’Università, in quanto non solo verrebbero considerate le valutazioni degli esami di facoltà, ma anche il voto finale ricevuto in sede di Maturità.
Attenzione: ciò non significa che un voto basso pregiudica l’ingresso ad una facoltà, anche se gli Atenei potrebbero comunque richiedere un punteggio minimo a propria discrezione, soprattutto se stai pensando di studiare all’estero, dove al contrario è un dato che viene preso fortemente in considerazione per l’accesso degli studenti stranieri.
Inoltre, bisogna precisare che, quando l’Esame di Stato viene superato con la lode, si potrebbe ottenere un riconoscimento in denaro, come stabilito dal Decreto n. 262/2007, oltre che l’iscrizione all’Albo delle eccellenze del Miur, a cui attingono molte Università e aziende per ricercare particolari profili professionali.
Ma quanto incide il Voto di Maturità quando si parla di Concorsi pubblici? Scopriamolo nel prossimo paragrafo.
Voto minimo Maturità ai Concorsi Pubblici
Il dubbio legato al voto minimo di Maturità per potersi iscrivere ai Concorsi pubblici è del tutto comprensibile, in quanto fino al 2015 era uno dei requisiti per poter inviare la propria domanda; tuttavia, con l’emanazione della Legge n. 124/2015 è un dato che non viene più considerato, perché ritenuto in qualche modo discriminante per gli individui che desiderano inserirsi nel mercato del lavoro.
Ne consegue che partecipando ad un Concorso pubblico, il punteggio acquisito al termine degli studi di scuola superiore risulterà del tutto ininfluente, persino al momento della valutazione dei titoli, oppure nella determinazione della precedenza a parità di punteggio in graduatoria, per la quale vengono utilizzati i Titoli di Preferenza.
Detto ciò, bisogna comunque effettuare le dovute precisazioni, in quanto le eccezioni possono esistere e sono legittimate dalla legge; la prima riguarda i Concorsi pubblici per ricoprire ruoli altamente qualificati, che prevedono l’assunzione di responsabilità importanti. In questo caso, l’ente pubblico con i posti da ricoprire potrebbe decidere di prendere in considerazione solo i candidati che presentano un voto di maturità particolarmente alto.
Un’altra situazione in cui tale dato potrebbe essere preso in considerazione è quando le domande di partecipazione al Concorso risultano più numerose rispetto a quanto preventivato; in questo caso è possibile che la prima scrematura venga effettuata sulla base del punteggio ottenuto all’Esame di Stato, o persino sul possesso o meno di un titolo universitario.
In ogni caso, ti consigliamo di verificare attentamente quanto viene specificato da ciascun bando di Concorso, dove sono presenti, fra le altre cose, anche i requisiti per inviare domanda di partecipazione.
Voto di Laurea e Concorsi Pubblici
Lo stesso discorso si applica anche per il voto di Laurea, un requisito discriminante che è stato abolito sempre dalla Legge n. 124/2015 già citata in precedenza, ma con le dovute eccezioni, a discrezione dell’ente banditore.
In particolare, stando alla sentenza del Tar Lazio n. 4782 del 2 maggio 2018, è lecito chiedere un voto di Laurea minimo 105/110, quando il Concorso pubblico è finalizzato a ricoprire un ruolo che richiede un’alta qualificazione e un elevato numero di responsabilità.
Altri requisiti per partecipare ai Concorsi Pubblici
Eliminato, almeno parzialmente, il vincolo del voto minimo di Maturità per Concorsi pubblici, scopriamo quali sono gli altri requisiti che determinano la possibilità o meno di inviare la domanda, effettuando una premessa: esistono requisiti generali che valgono per tutti e requisiti specifici che vengono stabiliti in base al ruolo che bisogna ricoprire.
Per esempio, se si tratta di un Concorso pubblico per DSGA, saranno certamente richiesti anche determinati titoli accademici, verosimilmente in ambito giuridico ed economico.
Detto ciò, di seguito ti forniamo un breve riepilogo sui requisiti generali richiesti per ciascuna iscrizione:
- Essere maggiorenni, anche se in alcune Pubbliche Amministrazioni viene stabilito anche un limite massimo di età in relazione al tipo di lavoro, come quelli svolti nelle Forze Armate oppure nel settore sicurezza.
- Risiedere regolarmente in Italia, che sia come cittadino italiano, membro dell’Unione Europea oppure titolare di status di rifugiato. È chiaro che bisogna conoscere bene la lingua italiana;
- Pieno godimento dei diritti civili e politici;
- Idoneità fisica per svolgere quel determinato impiego;
- Titolo di studio specificato dal bando.
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