Casoria – Altro che guerra Santa: l’ex presidenete Giuseppe Salzano punta alla rinomina.

conferma che parteciperà ai bandi per essere nuovamente designato all’interno del consiglio consortile. Intanto si aggrava la posizione del Presidente Salzano, ex assessore sfiduciato della giunta Sollo che per non perdere la poltrona avrebbe fatto addirittura intervenire lo stesso ex sindaco per scongiurare la disfatta.  La tempesta nel bicchier d’acqua scatenata da Giuseppe Salzano dopo aver incassato la sfiducia lo scorso 7 ottobre (la seconda in pochi mesi) attraverso un manoscritto, a ben leggere appare sempre più come la lista della lavandaia invece che una denuncia dettagliata su fatti e presunti misfatti che si sarebbero perpetrati all’interno del consorzio cimiteriale tra i comuni di Arzano, Casoria e Casavatore. Una strana lettera di ben 14 pagine dove Salzano ha annotato principalmente le cose fatte gettando successivamente fango sui sindaci dei tre comuni e consiglieri consortili rei di aver voluto fermare la sua opera di ripristino della legalità. E in Procura sicuramente si accalcheranno per leggere le cose scritte da Salzano ma molto probabilmente si chiederanno del perché lo stesso Salzano, un po’ come capita in certi ambienti, si sia deciso a “parlare” solo dopo l’incassata sfiducia e non abbia denunciato i misfatti durante il suo biennale e “legalitario” incarico. E se è vero che l’ex Presidente conosce fatti e misfatti sarebbe interessante sapere degli incarichi legali e dei contenziosi milionari cresciuti i instaurati durante la sua gestione. Come strane frequentazioni appaiono adombrarsi all’orizzonte. Una lettera che diffama un po’ tutti a destra e manca rispettando pedissequamente il motto “melius abundare quam deficere”. Iniziando dagli ex direttori Salvatore Graziuso e Francesco Leo, passando per l’attuale direttore Sabato Terracciano accusato di non aver i requisiti nonostante il decreto di nomina e successivo contratto di lavoro sia stato sottoscritto dallo stesso ormai ex presidente. Requisiti certificati e agli atti dei comuni. Insomma veleni, calunnie e diffamazioni riportate senza la verifica della sussistenza dei fatti che sicuramente sortiranno effetti giudiziari nefasti. Ma Salzano, evidentemente infrollito per estere stato defenestrato, ce ne ha per tutti accusando persino i consiglieri consortili rei di essersi dimessi e di averlo mandato a casa. Proprio qualche mese fa Salzano fu accusato dai consiglieri consortili di Casoria di aver trasformato il consorzio in una S.p.A. a trazione unipersonale. E chissà, se chiamati in causa fossero i consiglieri consortili a fare le “gole profonde”, cosa potrebbe emergere. To be continued….

S.A.