Come salviamo il pianeta? L’innovativo contributo dalla packaging valley italiana
L’Europa sempre più green e attenta all’ambiente richiede a tutte le aziende comunitarie una produzione sostenibile e pulita. Da qui la proposta di regolamento della Commissione Europea sulla riduzione degli imballaggi che prevede di ridurre i rifiuti di imballaggio del 15% pro-capite per ogni Paese entro il 2040. Entro il 2030, il 20% delle vendite di bevande take-away dovrà essere servito in imballaggi riutilizzabili, per arrivare all’80% nel 2040. Gli imballaggi monouso saranno vietati nei bar e nei ristoranti, così come i flaconcini negli alberghi.
Complici i continui e allarmanti rapporti sulla situazione ambientale, da diversi anni le organizzazioni ecologiste di tutto il mondo denunciano i danni causati dall’abbandono degli imballaggi, in particolare della plastica monouso. Esempio eclatante la situazione nei nostri oceani e fiumi, basta poco per capire come la presenza di rifiuti non biodegradabili influisca sulla salute dell’ambiente e su molte attività come la pesca. Tali evidenze impongono alla Commissione Europea di affrontare con decisione la questione della riduzione dell’impatto di alcuni materiali sull’ambiente, fissando una scadenza per la loro drastica eliminazione che si traduce in attività di promozione e divulgazione dei principi dell’economia circolare: ridurre, riutilizzare e riciclare. Ciononostante, i rifiuti da imballaggio continuano ad aumentare. Si stima che ogni anno vengano prodotti 180 kg di rifiuti per cittadino europeo e che il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzati nell’UE siano impiegati nel settore degli imballaggi. Questo e molti altri motivi hanno indotto la Commissione europea a proporre un nuovo regolamento su “imballaggi e rifiuti di imballaggio”, che mira a eliminare gli imballaggi superflui promuovendo il riutilizzo, il vuoto a rendere e il riciclo.
La packaging valley italiana: macchine per il packaging delle lattine e sostenibilità ambientale
Una storia che ha inizio subito dopo la rivoluzione industriale che, con il massiccio utilizzo delle macchine e dell’automazione, il boom economico e la crescita degli scambi commerciali transfrontalieri, ha visto crescere sempre più l’esigenza di proteggere la qualità dei prodotti durante le varie tappe della filiera industriale. Proprio a questo scopo nasce, cresce e si sviluppa fino ai nostri giorni il packaging, in ogni sua forma e uso, in grado non solo di custodire e mantenere l’integrità iniziale del prodotto, ma anche di rappresentare uno spazio pubblicitario esteticamente efficace per la riconoscibilità dello stesso. Questa la realtà che troviamo nel territorio che si estende da Bologna fino a Reggio Emilia, ad oggi la più grande concentrazione europea di industrie attive nella produzione di macchinari per il confezionamento e imballaggio di prodotti. La Packaging Valley Italiana: oltre 600 imprese, di cui oltre 200 specializzate esclusivamente nel confezionamento automatico, con un volume di affari annuo intorno agli 8 miliardi di euro e una crescita del 22,5% dei fatturati dovuta prevalentemente all’aumento della domanda dall’estero, che nel primo trimestre del 2023 è volata al 16% contro quella interna che è arrivata al 13,5%. Settore in cui l’Italia è leader nel mondo, seconda, di poco, solo ai costruttori tedeschi, la packaging valley italiana, nell’ambito delle macchine per il packaging di soft drink e birre in lattina, vanta una realtà che ha fatto della sostenibilità ambientale la sua bandiera. Fra le sfide più importanti per il futuro per il settore c’è, infatti, la sostenibilità ambientale, soprattutto dopo l’attenzione dedicata a livello europeo alla riduzione dell’utilizzo di microplastiche e conseguentemente all’introduzione di una Plastic Tax con la finanziaria del 2020 (ma ancora inattuata).
Ecocap’s e TopSyl: gli sforzi per la protezione dell’ambiente con packaging per lattine sostenibile e personalizzabile
La Proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 e la direttiva (UE) 2019/904 e che abroga la direttiva 94/62/CE, si prefigge di ridurre entro il 2040 i rifiuti di imballaggio del 15% pro-capite per ogni Stato membro, rispetto ai valori del 2018. Si prevede che questo obiettivo sarà raggiunto progressivamente, dal 5% entro il 2030 fino al 10% entro il 2035. Secondo il regolamento, entro il 2030 tutti gli imballaggi dovranno essere completamente riciclabili e quelli non necessari assolutamente vietati; secondo la Commissione UE, queste misure ridurranno le emissioni di gas serra derivanti dagli imballaggi a 43 milioni di tonnellate entro il 2030, rispetto ai 66 milioni di tonnellate previsti senza la messa in atto di ulteriori misure. Contestualmente, il consumo di acqua si ridurrà di 1,1 milioni di metri cubi e il costo dei danni ambientali si ridurrebbe di 6,4 miliardi di euro. La proposta di Ecocap’s e Topsil, aziende facenti parte del Gruppo Cassoli, per un packaging delle lattine sostenibile e rispettoso dell’ambiente si adatta perfettamente alle nuove linee guida e offre alle aziende produttrici di bibite, birra, acqua minerale e altre bevande in lattina l’opportunità di un cambiamento che andrà a vantaggio dei consumatori, sempre più consapevoli di quanto sia importante proteggere l’ambiente e il pianeta che ci accoglie. La sostenibilità ambientale è, infatti, da sempre al centro della mission di Ecocap’s, impegnata ogni giorno a creare e a introdurre soluzioni all’avanguardia che garantiscono il massimo delle prestazioni con sempre minor impatto ambientale, promuovendo l’utilizzo di packaging sostenibile per lattine. Le macchine Ecocap’s e il sistema brevettato TopSyl consentono infatti ai produttori del beverage di proteggere e personalizzare le loro bevande in lattina in modo green e responsabile.
Per maggiori informazioni sui macchinari per packaging Ecocap’s e sulle coperture per lattine ecosostenibili Topsyl visita:
https://www.ecocaps.com
https://topsyl.it/
