Casoria – Doppia sconfitta per l’ex Presidente del consorzio Giuseppe Salzano: Quattro Componenti disertano la commissione trasparenza al Comune di Arzano in quanto ritenuta illegittima. A Casavatore durante il consiglio il sindaco Luigi Maglione bolla come “imbecillaggini” prive di fondamento gli esposti di Salzano. Applicando i discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, “fra corruzione e corruzione, dunque, occorreva distinguere. E quante parole, chiare per un verso quanto erano criptiche per un altro, non aggiunse la chiosa che avrebbe potuto dischiuderne il senso più autentico. Quelle parole si riferivano alla pratica della sua azione di governo, e, altre connesse com’erano a quelle rievocanti la «continua lezione», si riferivano anche a quel che egli aveva appreso leggendo e meditando i testi, deve supporsi, degli scrittori antichi, in un tempo non necessariamente coincidente con quello trascorso fra le pratiche del governo e quelle personali”. Il povero Salzano – di cui si pubblica una foto diffusa dallo stesso sul social Facebook -, viene immortalato insieme ad autorevoli avvocati di cui solo per correttezza non ne facciamo i nomi ma che ben si può intuire la loro vicinanza al presidente che esordisce così in calce al foto ritratto: “Troppo piccolo il mondo per non incontrate dei grandi!”. E “grandi” furono, visto che risultano tutti aventi ricevuto mandato di patrocinio in difesa del consorzio proprio a firma del Presidente Giuseppe Salzano. Ma, a differenza delle congetture messe in campo dal Salzano fustigatore, legalitario e moralista, siamo sicuri che trattasi di validi professionisti e per questo scelti. Ma una domanda comunque sorge spontanea: perché nei fatti elencati da Salzano nell’esposto pieno di imbecillaggini (cit. sindaco Maglione), non vengono annoverati codesti incarichi? E’ vero che gli avvocati in foto sono associati di studio proprio di Salzano? Risulta a vero che tre avvocati hanno presentato (tutti insieme) lo stesso giorno l’iscrizione nella short list del consorzio e immediatamente incaricati ? Eppure, il nostro sceriffo di Nottingham da settimane sta adombrando «una città» non corrotta, ma «corrottissima», ma è evidente che il compito appare ora dei più ardui al limite dell’ineseguibilità. Evidente che Salzano abbia perso l’occasione di riordinare le ‘carte’ messe insieme, non solo negli anni dalla cancelleria, ma altresì in quelli anteriori al tempo in cui vi era stato assunto. In realtà, è ben vero che a un uomo del suo ingegno, e della sua eccezionale capacità di ideazione teorica, non era impossibile, anche nel periodo del più intenso lavoro politico, congiungere alla prassi tanto studio quanto fosse necessario a meglio illuminarla. In realtà, ribadita l’ovvia connessione, ma data altresì per buona anche la distinzione fra lo studio, sui testi, della politica e il suo effettivo esercizio, la questione è se, dall’invito che aveva ricevuto dai suoi giovani amici ed estimatori a ragionare negli Orti Oricellari intorno alla sua ‘scienza’. A parte ciò che la carica alla quale era stato innalzato prevedeva, è difficile immaginare che nel suo bagaglio intellettuale non ci fossero già le linee concettuali che il fuoco vivo della prassi avrebbe ulteriormente determinate. Anche se purtroppo si ignora con quale ambiente culturale e politico egli fosse stato in contatto negli anni della giovinezza, un fatto, quello almeno, emerge dal buio che l’avvolge. Non si sa tuttavia in che anno, e perché, quel compito gli fosse stato affidato e fosse stato eseguito. Non si sa, soprattutto, chi gli avesse dato quell’incarico. Non si può escludere che il personaggio che, durante gli anni della cancelleria, era apparso cursitandi avidus («avido di correre qua e là»), avesse trovato il suo riscontro. Insomma, ci scuserà Tito Livio di averlo scomodato, ma la puntata non finisce qui…