Inflazione in calo più del previsto nel Regno Unito, la BoE respira

Dopo l’inflazione USA, anche quella del Regno Unito segna una forte flessione, che va al di là delle aspettative. Questo allenta la pressione sulla Bank of England, che nella prima metà del 2024 potrebbe anche cominciare a tagliare il tasso di interesse.

Il report sull’inflazione

sterlina-3Il report rilasciato questa mattina dall’istituto nazionale di statistica evidenzia che il tasso di inflazione nel mese di ottobre è sceso al 4,6%, in decisa flessione rispetto al 6,7% che era stato registrato sia a settembre che ad agosto. Questo dato è il più basso da ottobre 2021, ma è stato inferiore anche alle aspettative di mercato (4,8%).

Anche il tasso di inflazione core, ossia quello che esclude le componenti più volatili come cibo ed energia, è sceso al 5,7%. Anche in questo caso si tratta di un dato che non si vedeva da tempo (marzo 2022). Su base mensile invece l’indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato.
Il calo dei prezzi si lega specialmente alla riduzione delle tariffe dell’energia, a seguito della decisione di Ofgem di abbassare il tetto delle bollette delle famiglie.

Ossigeno per la Bank of England

La conseguenza di questa riduzione del tasso di inflazione è che la Bank of England si asterrà da effettuare altre strette di politica monetaria, e probabilmente comincerà a tagliare il tasso di interesse nella prima metà del 2024.
Intanto i prezzi alla produzione nel Regno Unito scendono meno del previsto: 0,6% su base annua nell’ottobre 2023, passando da un aumento dello 0,2% rivisto al rialzo nel mese precedente ma al di sotto delle stime di mercato di un calo dell’1%.

Annotazione: fra le varie tecniche di investimento, si può utilizzare anche la famosa tecnica di Gann trading.

La reazione dei mercati

Dopo il report sull’inflazione, il mercato ha reagito vendendo sterline (attenzione, se volete negoziare la valuta britannica chiedetevi prima come faccio a sapere se un broker è affidabile). Il rapporto di cambio tra la valuta britannica e il dollaro (GBPUSD) è infatti tornato verso la soglia di 1,25, dopo aver toccato i massimi di due mesi a quota 1,2505 nella giornata di martedì.
Anche il rendimento dei titoli di Stato decennali (Gilt) è sceso, arrivando al 4,1% che è il punto più basso da inizio giugno.