Stefano Venier: dalla policrisi alla polisicurezza, l’editoriale dell’AD di Snam

Stefano Venier, l’editoriale dell’AD di Snam: la risposta alla policrisi attuale è nella polisicurezza, una sicurezza “da pensare e perseguire congiuntamente sotto il profilo energetico, ambientale, economico, sociale e istituzionale”.  

Stefano Venier

Stefano Venier: le riflessioni dell’AD di Snam sullo scenario attuale e sul futuro dell’energia

L’AD di Snam Stefano Venier lo ha spiegato anche in un recente editoriale pubblicato da “Harvard Business Review Italia” nel numero dedicato ai Macrotrends 2023-2024: “La transizione energetica impone una riflessione sul ruolo delle molecole verdi e del gas che emerge come cerniera strategica offrendo un attraversamento coerente della policrisi attuale”. In questo, aggiunge l’AD di Snam, a giocare un ruolo fondamentale per garantire una transizione giusta, anche tecnologica, e per arrivare a costruire una vera e propria polisicurezza sono l’innovazione e la considerazione delle persone: Stefano Venier sottolinea quindi l’importanza di definire azioni che sappiano ricostruire la fiducia nel futuro, necessaria per alimentare un cambiamento positivo. “Guerra, incertezza finanziaria, questione climatica e transizione energetica sono tra i fattori più evidenti della ‘policrisi’ che stiamo attraversando e che dobbiamo affrontare”, osserva l’AD di Snam nell’editoriale. Ma “ogni risposta non può prescindere da una precondizione: occorre prevenire e contenere in ogni modo possibile l’emorragia di fiducia che a tutti i livelli ha cominciato a prodursi all’interno del sistema, e che ne inibirebbe la capacità di reagire”.

Snam, l’AD Stefano Venier: gli obiettivi legati alla transizione energetica devono restare al centro

Per l’AD Stefano Venier la risposta più funzionale alla policrisi in corso è nella polisicurezza: una sicurezza da pensare e perseguire congiuntamente sotto il profilo energetico, ambientale, economico, sociale e istituzionale perché “se una di queste dimensioni cessa di essere presidiata, la crisi che la investe rischia di propagarsi velocemente anche a danno delle altre dimensioni”. Decisivo in quest’ottica il ruolo che le politiche possono giocare nel sopperire a un mercato ormai incapace di garantire (da solo) pace e sviluppo sostenibile e in particolare “lo sviluppo di nuove e pragmatiche alleanze, che possano superare i protezionismi favoriti da questa nuova stagione di tensioni geopolitiche, aiutando Paesi e imprese a stare in modo resiliente su un mercato dell’energia glocale ed estremamente volatile”. Fondamentale, secondo l’AD di Snam Stefano Venier, è che in questo contesto gli obiettivi legati alla transizione energetica restino al centro: “Non dobbiamo dimenticare che una transizione nel campo dell’energia sarà possibile a livello globale solo se riusciremo a identificare soluzioni tecnologiche che siano competitive e adottabili non solo per le fasce più esposte e deboli delle popolazioni occidentali, ma anche e soprattutto dove si tratta di azzerare il “green premium” che viene pagato sull’energia da fonti fossili in Africa, Asia e nei Paesi in via di sviluppo nel resto del mondo. Ma anche come europei e italiani non dovremmo tralasciare il pesante fardello che rischia di cadere su parti importanti della nostra struttura economica e sociale. Ecco perché sicurezza energetica e neutralità tecnologica non devono venire meno, garantendo esse un cuscinetto, un corridoio entro il quale anche le future crisi (o mini-crisi) lungo il percorso di transizione potranno essere contenute e superate”.