Gli esperti di Lovebrico, portale online dedicato all’edilizia e al fai da te, spiegano come funziona una stufa a gas e quali vantaggi può regalare.
Milano, gennaio 2024 – Un tempo considerate apparecchi pericolosi, da non tenere in casa se non strettamente necessario, oggi grazie ai progressi tecnologici le stufe a gas sono dispositivi ecologici ed economici, che permettono di riscaldare ambienti di piccole e medie dimensioni, in particolare laddove non è presente una canna fumaria, a patto ovviamente di assicurare una sufficiente aerazione. Ecco allora che la stufa a gas diventa l’accessorio perfetto per la baita in montagna o per la casetta in campagna, ma anche per ambienti dove non arriva l’impianto di riscaldamento e che magari, soprattutto in inverno, sono freddi e umidi, come per esempio le mansarde.
Ma come funziona una stufa a gas? Lo spiegano gli esperti di Lovebrico, tra i portali online dedicati all’edilizia, al fai da te e al giardinaggio più popolari in Italia, dove è possibile acquistare, tra gli altri, anche questo prodotto.
Il funzionamento di una stufa a gas è molto semplice e si basa sulla combustione del gas stesso. In tutti i modelli di stufe a gas è dunque presente un alloggiamento in cui viene inserita una bombola a gas, collegata a un tubo di gomma e a dei pannelli. Una volta aperta la bombola, il gas fuoriesce, passa attraverso il tubo e raggiunge i pannelli, che assorbono il calore e lo sprigionano nell’ambiente, riscaldandolo. La stufa si spegne semplicemente chiudendo la bombola del gas.
Le moderne stufe a gas funzionano tramite bombole di GPL del peso compreso tra i 10 e i 15 kg, che si trovano facilmente in commercio, non sono pericolose e possono essere ricaricate. Per chi ha comunque dubbi circa la sicurezza di questi prodotti, gli esperti di Lovebrico fugano ogni dubbio: le stufe a gas che si possono acquistare oggigiorno sono assolutamente sicure, anche perché molti modelli sono dotati di una specifica valvola, chiamata analizzatore, che blocca l’emissione del gas nel caso all’interno dell’ambiente in cui è stata posizionata la stufa si registri un tasso di anidride carbonica superiore all’1,5% oppure se la fiamma pilota si spegne accidentalmente.