Raggiungere l’obiettivo della net zero senza pregiudizi tecnologici: l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo spiega, in un’intervista rilasciata a “La Repubblica”, come avverrà la rivoluzione green e perché il gas sarà ancora protagonista.
Paolo Gallo: il gas è l’elemento della transizione…
Per Paolo Gallo, AD di Italgas, non ci sono dubbi: il gas continuerà ad essere protagonista ancora per un po’. Superata l’idea della net zero a tutti i costi – quanto successo con il Covid-19 e con la guerra ha evidenziato come questa strada non sia percorribile – il tema della sicurezza delle forniture è tornato centrale, così come quello dei costi, arrivati a livelli impensabili. “Possiamo definirlo un trilemma – afferma l’AD nell’intervista – si può raggiungere la net zero solo se si tiene contro degli altri due, sicurezza delle forniture e costi dell’energia. Ciò rafforza il ruolo del gas come elemento di transizione a medio-lungo termine e quello delle infrastrutture per il trasporto. In alcuni Paesi, per esempio in Grecia, sostituirà la lignite”. In tale contesto, secondo Paolo Gallo, è fondamentale non avere “pregiudizi di tipo tecnologico” e “guardare a ciò che permette di raggiungere prima il risultato”. Insomma, “il gas servirà per l’equilibrio del sistema” mentre si dà spazio alla crescita delle rinnovabili.
Paolo Gallo: …ma l’idrogeno è il vettore energetico del futuro
Il gas sarà centrale anche sotto l’aspetto infrastrutturale. Le infrastrutture che oggi servono al trasporto di questo elemento, l’indomani serviranno per il passaggio dell’idrogeno. Vettore energetico del futuro, l’idrogeno è in grado di garantire quella flessibilità che viene meno con l’ingresso massiccio delle rinnovabili, ma richiede una rete capillare per il trasporto che sia intelligente, digitalizzata e flessibile. In altre parole, bisogna attendere ancora. “Al momento – spiega Paolo Gallo – se guardiamo ai prezzi al megawattora, la tecnologia dell’idrogeno non è competitiva se prodotto da fonti rinnovabili. Ma è importante che ci siano questi investimenti a livello globale. Succederà come per il fotovoltaico, con i prezzi dei pannelli che ora sono un decimo rispetto al 2008, proprio grazie ai fondi che sono andati in ricerca e sviluppo. Ma anche in questo caso, non bisogna avere pregiudizi sulla tecnologia”.